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Per l’Europa c’è ancora da aspettare. L’ultima della Fiesole: dura impacchettare emozioni e bandiere

A Cagliari serviranno punti per blindare la qualificazione in Conference, aspettando Atene. E quante emozioni in quella curva

Niente da fare. La Fiorentina poteva salutare Firenze con un altro piccolo regalo, invece per un posto sicuro in Europa si dovrà aspettare ancora. Poco male, c’è tempo. E, soprattutto, c’è una finale di Conference da giocare. Quella che oltre a un trofeo potrebbe regalare un’Europa più ambiziosa, scrive La Repubblica.

DOPPIO OBIETTIVO. La Fiorentina ha la possibilità per centrare il doppio obiettivo. Non sarebbe male chiudere la stagione così. Anzi, sarebbe un successo straordinario. Peccato non aver chiuso ieri sera la pratica campionato, almeno avrebbe tolto pressione e permesso a Italiano di affrontare la sfida con il Cagliari in scioltezza. Invece servirà ancora uno sforzo. O forse due per riprendersi un posto in Conference. Non sarà facile, è vero, ma neppure impossibile.

NUOVA FIESOLE. Ma quella con il Napoli è stata anche l’ultima partita della curva Fiesole. In estate iniziano i lavori e gli ultrà rimarranno senza casa. Un trasloco coatto, il crollo di un simbolo. La Fiesole sarà riallestita, ma intanto portiamo tamburi e bandiere al Padovani. Si poteva fare meglio? Forse sì, ma ormai è andata e non si torna indietro. E chissà come chiameranno la nuova curva. Fiesole 2? O magari Viale dei Mille. Oppure Settignano. O chiameranno Fiesole la nuova Maratona e metteranno lì i tifosi, come in certi stadioli di provincia? Quello che rimane è la grande amarezza di vedere sfrattati novant’anni di storia del tifo viola, impacchettare tutto negli scatoloni e trasferirsi altrove.

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