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Editoriali

Per fortuna c’è Italiano: tante le intuizioni che hanno trasformato la Fiorentina negli anni

Italiano

Il tecnico resta il valore aggiunto della Fiorentina. Capace di trovare sempre un guizzo anche nei momenti più difficili

Ebbene sì anche stavolta la Fiorentina esce dalle sabbie mobili grazie a un’invenzione del tanto criticato Vincenzo Italiano. Un all-in offensivo che ha preso alla sprovvista Sarri e ha permesso ai viola di vincere sì in rimonta ma meritando assolutamente i tre punti (e a dirla tutta il 2-1 è anche un risultato piuttosto stretto per i gigliati).

Vittoria arrivata grazie a un’altra invenzione di Italiano che da quando è arrivato a Firenze sempre più spesso è chiamato a inventarsi qualcosa per dare la scossa alla squadra. Il primo anno nei primi mesi ha consacrato Vlahovic, mentre nella seconda parte ha sopperito alla cessione del serbo trasformando Torreira in un incursore capace di mettere a segno gol determinanti.

Nella seconda stagione, dopo la partenza di Torreira, si è inventato Amrabat regista ruolo che ha permesso al marocchino di finire, seppur in prestito, addirittura al Manchester United (e quanto Italiano abbia inciso sul marocchino lo si può intuire guardando che fine ha fatto da quando ha lasciato Firenze). Sempre in quella stagione ha rispolverato Ranieri, ha definitivamente lanciato Gonzalez ed è riuscito a centrare due finali nonostante la pochezza soprattutto dell’attacco.

In questa stagione ha dovuto fare i conti con i grandissimi problemi realizzativi dei suoi attaccanti. E non solo anche con la fragilità fisica dei suoi elementi migliori. Ma Italiano (quello del “non cambia mai, sempre le solite cose”) ha giocato con la difesa a tre e alla prima prova ha subito portato a casa una vittoria. Poi gli hanno venduto il quarto centrale e così anche la difesa a tre è stata rimessa in soffitta. Si è inventato Quarta a tutto campo con l’argentino fondamentale sia in fase di costruzione che in zona gol.

Sempre in questa stagione ha trovato una posizione più offensiva a Bonaventura consentendo a Jack di trovare gol e Nazionale in un colpo solo. Senza dimenticare che se Arthur oggi gioca a Firenze è soprattutto merito di Italiano (come ammesso più volte anche dallo stesso giocatore).

E come non parlare del nuovo ruolo di Beltran. Che non fosse proprio una prima punta lo avevano capito quasi tutti ormai da tempo, anche se in estate era arrivato in viola proprio per fare il centravanti. Italiano lo ha arretrato facendolo diventare un trequartista/seconda punta che sa fare entrambe le fasi. E sicuramente da quando l’argentino occupa questa nuova posizione il suo rendimento è migliorato sia dal punto di vista realizzativo sia per supporto alla squadra.

E infine l’ultima invenzione di Italiano: il 4-1-4-1 visto contro la Lazio. Un modulo inedito per il tecnico che ha preso alla sprovvista Sarri e ha dato subito ottimi risultati. Sarà riproponibile? Difficile dirlo perché che Arthur possa reggere da solo davanti alla difesa e che possa farlo con lo stesso rendimento visto lunedì sera al Franchi pare francamente molto difficile. Ma è l’ennesima dimostrazione che Italiano, con i suoi tempi, con le sue idee, alla fine riesce sempre a inventarsi qualcosa di nuovo. Nonostante tutto, nonostante tutti.

Certamente non è e non sarà il miglior allenatore al mondo. Ha sbagliato e sbaglierà ancora. Ma certamente non è e non sarà Italiano il problema della Fiorentina.

E meriti anche alla squadra che si fida completamente del proprio allenatore seguendolo anche in questi esperimenti che prima del fischio d’inizio possono sembrare quasi spericolati. Che Fiorentina-Lazio possa essere la ripartenza dei viola che adesso si giocheranno praticamente la stagione nel giro di un mese tra scontri diretti e coppe.

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