Lo storico allenatore giovanile e scopritore di Rossi racconta l’omaggio al Franchi: emozioni, ricordi e un tributo indimenticabile al talento frenato solo dalla sfortuna
Sabato 22 marzo 2025 resterà scolpito nella memoria di Roberto Dellapina. Ex allenatore del settore giovanile del Parma e scopritore di Giuseppe Rossi, ha vissuto da protagonista il Pepito Day, la serata-evento al Franchi per salutare il ritiro dal calcio giocato del fantasista italo-americano. E lo ha raccontato su stadiotardini.it.
Tutto è cominciato circa un mese fa, quando sullo smartphone di Dellapina è apparso un messaggio speciale: “Roby, stiamo organizzando il mio addio al calcio. Mi farebbe piacere che tu ci fossi”. Un invito a cui è impossibile dire di no, seguito poco dopo da un audio ancor più emozionante: “Ti andrebbe di allenare la Fiorentina Legend? Dall’altra parte ci sarà il mio Pepito Team guidato da Manuel Pellegrini“.
Il viaggio verso Firenze e l’abbraccio del Franchi
Così, accompagnato dal figlio Fabio, Dellapina ha attraversato l’Appennino per raggiungere un Franchi vestito a festa nonostante la pioggia. Bandiere, cori, maglie viola: i tifosi hanno risposto con passione all’evento celebrativo. Al suo arrivo, ad accoglierlo c’erano tantissimi giornalisti e un’atmosfera da grande calcio. Pepito, primo a scendere dal pullman, è stato accolto come un’icona, pronto a condividere la serata con amici e compagni di un’intera carriera.
Negli spogliatoi, poco spazio alla tattica e tanto all’emozione. Poi, il campo: al fischio d’inizio, sembrava che il tempo si fosse fermato. Le giocate, i sorrisi, gli applausi: 80 minuti che hanno riportato tutti indietro negli anni. Il gol di Rossi ha scatenato un boato degno della sua famosa tripletta alla Juventus, come a suggellare il legame indissolubile tra Firenze e il suo numero 49.
Una notte da “immortale”
Dellapina, unico tra i “non famosi” in mezzo a campioni di ieri e di oggi, ha vissuto una notte irripetibile: “È stato come toccare l’immortalità per qualche ora. Ringrazio Pepito per questo dono immenso“.
Il tecnico ha poi voluto ricordare con affetto gli anni d’oro del vivaio del Parma, quando Rossi – classe ’87 – faceva parte di una generazione straordinaria insieme a Dessena, Lupoli, Savi e Marco Rossi, capaci di vincere lo scudetto Allievi. Poco dopo, per Pepito iniziò la vera favola: un volo verso Manchester United con papà Fernando, mentre l’amico Lupoli partiva per l’Arsenal di Wenger.
Il resto è storia. Una carriera segnata da gol meravigliosi e troppo spesso frenata dagli infortuni, ma capace di lasciare un segno indelebile nel cuore degli appassionati. Sabato sera, Firenze ha restituito tutto il suo amore a Giuseppe Rossi. E Dellapina era lì, testimone e protagonista di un addio che somigliava più a una festa.
Di
Redazione LaViola.it