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Editoriali

Pensiero stupendo. La Fiorentina cresce e Firenze sogna. In ballo c’è la storia

Per la Fiorentina saranno due le opportunità di alzare al cielo un trofeo che manca da oltre vent’anni. In ballo c’è la storia

E adesso le finali per la Fiorentina saranno due, così come le opportunità di alzare al cielo un trofeo che manca da oltre vent’anni e pure le vie per raggiungere l’Europa League. Il tutto con ancora la possibilità di strappare via Serie A un pass last minute per essere quasi certa (al netto di quanto accadrà a livello giudiziario alla Juventus) di disputare anche l’anno prossimo una competizione europea nel caso in cui dovesse andare tutto male tra Praga e Roma. Il rischio c’è, per quanto sia uno scenario che non vogliamo neanche prendere in considerazione.

L’Inter, d’altronde, è più forte della Fiorentina, mentre il West Ham ha dei valori superiori a quelli dei viola ma ha fatto tanta fatica a dimostrarli, tanto da dover ancora ottenere la certezza matematica della salvezza in Premier. La Fiorentina ha tutto per alzare al cielo almeno una tra Coppa Italia e Conference League, dato che con l’Inter ha perso allo scadere e in modo rocambolesco la gara del Franchi dell’andata e ha vinto a San Siro. Era un’altra Inter? Forse sì, perché adesso la squadra di Inzaghi vola, ma il fatto che i nerazzurri siano impegnati nella finale di Champions League potrebbe agevolare l’impresa della Fiorentina. Col West Ham, invece, tutto può accadere. Trattasi inoltre di gare secche, elemento da non sottovalutare.

CRESCITA. Sognare è lecito, se non doveroso. Questa Fiorentina è cresciuta. Sembra tutt’altra cosa rispetto a quella che a inizio stagione faticava, che a inizio 2023 deludeva, alternando qualche acuto a tanti singhiozzi, ma che poi ha saputo ritrovarsi ridando linfa vitale all’inseguimento di questo che è, a tutti gli effetti, un appuntamento con la storia. Non è da tutti ribaltare un ko interno e farlo in una bolgia, per quanto contro un avversario non trascendentale, ma come non lo erano l’Empoli, il Bologna incontrato all’andata (senza allenatore in quella circostanza), il Basaksehir o il Lecce affrontato all’andata etc. etc. Tutte occasioni in cui a questa squadra era mancato qualcosa, che fosse davanti, in mezzo al campo o dietro. Un po’ hanno inciso i rientri di alcuni singoli che quest’anno ci sono stati solo part-time, soprattutto nella prima parte di stagione: Gonzalez, Sottil, Castrovilli, Dodo, Amrabat post Mondiale, giusto per citarne alcuni. Ma ciò pare aver fatto maggiormente la differenza in questa cavalcata è quanto sia cresciuta tutta la Fiorentina, a livello collettivo, soprattutto in mentalità.

STEP. Senza soffermarsi su quello o l’altro singolo che hanno fatto passi in avanti, allenatore compreso, è anche per il percorso che questa Fiorentina ha fatto che è giusto arrivare alla doppia finale con legittimo ottimismo e grande entusiasmo. In alcuni momenti delicati di questa stagione c’è stato più volte il concreto rischio che crollasse tutto. Le difficoltà sono state tante, su tutte la gestione di un calendario folle da parte di una rosa e un tecnico che non avevano mai avuto a che fare con tale situazione e che, anzi, facevano della preparazione metodica alla singola partita un punto di forza. Ma nonostante a tratti sembrasse ‘tutto sbagliato e tutto da rifare’ (cit.), con psicosi varie che si erano diffuse alla vigilia di Verona-Fiorentina, questo gruppo non ha mai mollato e, anzi, ha reagito alle critiche tirando fuori ciò che forse non sapeva neanche di avere dentro di sé. L’anno scorso Italiano e la Fiorentina sono passati da lottare per la salvezza, come fatto da entrambi fino al 2020-2021, ad ottenere la qualificazione all’Europa, mentre quest’anno sono arrivati a giocarsi due finali ed essere indietro in Serie A di una sola posizione rispetto all’anno scorso (nel caso in cui venisse penalizzata la Juventus potrebbe essere la medesima). Il tutto al netto di come andranno le due gare di Roma e Praga. Se non è una crescita questa… La speranza è che tale percorso prosegua, con l’accesso diretto alla prossima Europa League. La possibilità che ciò accada è concreta. E sarebbe, oltre che un pensiero stupendo, qualcosa di storico.

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