‘LA PENNA IN TRASFERTA’. Continua anche con la nuova stagione la rubrica ideata dalla Redazione di LaViola.it, che ogni settimana si propone di dare voce ad un giornalista della città la cui squadra affronterà la Fiorentina in campionato. Questa settimana, in vista della trasferta in programma domenica al Bentegodi contro il Chievo-Verona, ai nostri microfoni è intervenuto Raffaele Tomelleri, responsabile redazione sportiva de L’Arena, che con noi si è intrattenuto per affrontare i principali temi riguardanti la formazione di Sannino…
La squadra viola è reduce dal successo storico ottenuto contro la Juve e dall’ ottima prova in Europa League con il Pandurii mentre il Chievo si presenta all’appuntamento penultimo in classifica, con soli 4 punti raccolti in otto giornate. Che partita si aspetta?
Il tema tattico è scontato. La Fiorentina a “far la partita”, il Chievo a cercare di contenere senza vietarsi di ripartire in contropiede. Fiorentina nettamente favorita, Chievo in difficoltà anche sul piano psicologico, per i risvolti che un eventuale risultato negativo, potrebbe avere nell’ambiente gialloblù.
Giuseppe Sannino ha esordito da tecnico in serie A proprio contro Vincenzo Montella (11 settembre 2011) ma contro i viola nei cinque precedenti ufficiali il bilancio parla di 2 pareggi e 3 sconfitte. Adesso la Fiorentina diventa, tuttavia, determinante anche per il suo futuro.
Sannino sa benissimo che il suo futuro è appeso a un filo, ma quel filo non sarà comunque… viola. Nel senso che, a meno di tracolli clamorosi e di “tradimenti” inattesi, Sannino resterà sulla panchina del Chievo almeno fino alla trasferta di Bologna, lunedì prossimo. E’ chiaro infatti che la società non cambierebbe mai un tecnico in una settimana che prevede tre incontri. Diciamo che Sannino ha 270 minuti per mandare segnali importanti e per salvare la panchina del Chievo. Altrimenti, purtroppo, il suo destino è segnato.
A questo proposito, con Sannino all’ultima spiaggia, cosa rischia la Fiorentina?
Non credo, onestamente, che la situazione di Sannino possa condizionare lo svolgimento del match. Il Chievo deve cambiare marcia, al di là di Sannino. Possiamo aspettarci una squadra “guerriera”, affamata, forse più arrabbiata del solito. Ma temo che queste siano le classiche considerazioni che si fanno prima di ogni partita. In realtà, una delle cose che è mancata al Chievo, è proprio la “faccia feroce”, fondamentale per chi, come obiettivo, ha solo la salvezza.
Senza Rigoni e Sardo (squalificati) pensa che contro la Fiorentina il tecnico gialloblu possa confermare il 5-3-2 visto a Genova?
Sì, il Chievo giocherà ancora col 5-3-2, che poi è il modulo che adottava anche l’anno scorso. Il ritorno al 4-4-2 tanto caro a Sannino non ha dato, per una serie di motivi, grandi risultati. E Sannino ha capito che forse, pur di salvare la pellaccia, vale la pena sacrificare qualcosa delle proprie idee sull’altare di uno schieramento almeno più razionale, se non più efficace.
Per la Fiorentina, invece, si parla di una possibile svolta tattica per sfruttare al massimo Joaquin, con il trasloco di Cuadrado a sinistra.
Con Joaquin, la Fiorentina acquisisce ulteriore forza, innesta qualità in un organico già molto competitivo. Nè credo che lo spostamento di Cuadrado dall’altra parte, possa procurare grossi fastidi. E’ una squadra che sembra matura per il definitivo salto di qualità, anche a livello mentale e in questo senso, il 4-2 alla Juve, potrebbe essere stato fondamentale. Il match del Bentegodi dovrà dare una risposta anche in questo senso. La Fiorentina che pensa in grande, questo il pensiero, non dovrebbe soffrire più di tanto per espugnare il Bentegodi.
Intanto, anche senza Gomez per i viola è attacco record, complice anche un Pepito Rossi tornato in grande forma. Il Chievo, invece, si affiderà a Cyril Théréau vicino proprio ai viola in estate….
Gomez sarà il valore aggiunto, magari per la “volata scudetto” (è un augurio, chiaro…). Per ora basta Rossi, che oltre ad aver fatto felce Montella, di sicuro, ha fatto felice anche Prandelli. Un Rossi così, in Brasile può essere la carta in più. Quanto a Théréau, il Chievo spera che la maglia viola gli restituisca quello che finora, quest’anno, non ha ancora ritrovato. Senza il vero Théréau, il Chievo perde l’unico vero uomo di talento sul quale può contare.
Di
Redazione LaViola.it