“Onestamente, mi pare difficile. La questione è diventata spinosa e le incomprensioni tra le parti sono sempre più evidenti. Da una parte la Fiorentina è convinta di aver già chiarito il chiaribile solo per il fatto di aver confermato l’allenatore davanti alla squadra e di averlo ascoltato nelle riunioni fatte in sede. Dall’altra parte però c’è Sousa, scontento e un po’ deluso dell’organizzazione societaria, dei troppi dirigenti con poco potere e ovviamente del mancato rafforzamento della squadra nel momento del bisogno. Sousa secondo me può restare solo se le pretendenti (Porto ma anche Zenit) non affondano il colpo e se lui stesso farà un passo indietro sotto il profilo delle richieste fatte a Della Valle. Altrimenti si andrebbe verso il solito braccio di ferro in stile Montella”.
In estate ci potrebbe essere anche una rivoluzione della rosa viola: su quali giocatori ripartirebbe e, invece, quali sono i nomi giusti per essere ceduti facendo ‘cassa’?
“Prima di rispondere a questa domanda, bisognerebbe sciogliere il dubbio allenatore. Con Sousa per esempio Tello potrebbe davvero restare, mentre Babacar sarebbe sul mercato. Personalmente punterei su gente di personalità e sugli italiani. Le regole lo impongono, il buon senso pure. Cedendo Ilicic, Mati e (a certe cifre) pure Vecino, si potrebbe avere il gruzzoletto giusto per diventare protagonisti di un bel mercato. In fondo gli 8 milioni messi in cassa a gennaio con Suarez e Matos, sono ancora lì. Chi mi piace? Praet è un bel nome, anche se io preferirei Saponara. Per Zaza e Sirigu farei follie, mi piace anche Ogbonna che magari potrebbe aver voglia di tornare in Italia, mentre sulla destra farei un tentativo per Vrsaljko o Bruno Peres (sempre che Cairo abbassi le pretese). Servono anche un paio di centrocampisti: Viviani so che piace molto, a me poi parlano benissimo di Thiago Maia del Santos. Sarebbe un bel modo per tornare a sognare”.
Quale il suo voto e perchè alla stagione viola?
“Sei. Ovvero la media tra l’8 della prima parte e il 4 della seconda. A patto però che la squadra si guadagni almeno la qualificazione all’Europa League. Certo, parlare di sufficienza stiracchiata dopo essere stati primi in classifica fa un po’ tristezza, ma la realtà è questa: nelle ultime dieci partite la squadra ha vinto appena una volta e messo in fila figuracce in serie. Sabato scorso ero a Verona e ho visto una Fiorentina lenta e senza più motivazioni: finire in questo modo è inaccettabile, anche perché dalla parte opposta rispetto alla “mentalità vincente” che insegue Sousa. E’ un peccato, mi auguro che (stavolta) si impari dai propri errori”.
Giuseppe Rossi, talento martoriato dagli infortuni: cosa farebbe con il giocatore che negli ultimi mesi ha giocato nel Levante?
“Pepito per me è l’ultimo grande campione passato per Firenze. A gennaio non l’avrei mai dato via, anche se devo ammettere che le sue prestazioni fino a quel momento non erano state neppure paragonabili a quel fantastico girone d’andata dei tempi di Montella. Con l’autofinanziamento, gli ingaggi ridotti e il fair-play finanziario però, un campione così difficilmente la Fiorentina se lo potrà permettere in futuro: per questo io proverei ancora a ricominciare insieme. Nell’intervista che feci a Montella prima della partita con la Samp, proprio lui mi disse “Pepito anche se non è al 100% in Italia fa la differenza”. Ecco io credo che questo sia il punto. I sei mesi al Levante gli hanno ridato continuità, vederlo segnare con un’altra maglia italiana mi darebbe molto fastidio. Il guaio però è che temo che Giuseppe abbia altri programmi: ha il contratto in scadenza tra un anno e soprattutto non è disposto a restare in panchina”.
Uno sguardo all’ultima gara della Fiorentina al Franchi per questa stagione: che partita ci dobbiamo aspettare contro un Palermo in piena lotta per non retrocedere?
“Vista la stagione orribile del Palermo, il mio può sembrare un paradosso. Ma secondo me questa partita è da temere. La Fiorentina ha le gomme sgonfie, mentre i rosanero adesso ci credono. In serie A se non giochi al massimo della tua condizione psico-fisica puoi prenderle da chiunque e per questo mi auguro davvero che i viola tirino fuori l’orgoglio ed evitino la figuraccia. In fondo in palio ci sono l’Europa (le coppe mi emozionano sempre) e un ultimo applauso del Franchi”.
Di
Niccolò Misul