L’Udinese segna pochissimo. Peggior attacco interno, secondo peggiore in assoluto. Ha senso fare (ancora) una gara attendista per la Fiorentina al Friuli?
Per quanto qualche dato possa essere sballato dalla serie di partite annullate per via del coronavirus, che l’Udinese segni poco se non pochissimo è un dato di fatto. Solo la Spal ha segnato meno in assoluto dei friulani. In casa, inoltre, i bianconeri hanno il peggior attacco della Serie A con solo 10 gol segnati.
18 PUNTI SU 27. Tuttavia, per quanto gli uomini di Gotti segnino col contagocce, l’Udinese in casa ha rimediato fin qui 18 punti sui 27 totali messi a referto in Serie A, che vuol dire 67%. Il fattore porte chiuse, sicuramente, avrà degli effetti, ma pensare di andare a Udine e fare una passeggiata per la Fiorentina sarebbe un errore fatale.
TATTICA. Ha senso, dinanzi ad un’Udinese che segna e produce così poco, 224 tiri, 14° dato del campionato, continuare a schierarsi in campo con un atteggiamento attendista per la Fiorentina? Se ci fosse stato Dalbert, probabilmente, Iachini non avrebbe cambiato quasi niente. Almeno a livello di modulo e atteggiamento. Lirola da una parte, Dalbert dall’altra, e tandem offensivo Chiesa più uno tra Vlahovic e Cutrone, con stavolta quest’ultimo favorito. Ma senza il brasiliano, e con Igor in rampa di lancio, è possibile che cambi qualcosa anche a livello tattico in casa viola. Possibile più che probabile.
4-3-3 O 3-5-2. Igor a sinistra (a tutta fascia) nel 3-5-2 con Chiesa-Vlahovic davanti è al momento l’assetto più provato per la partita di Udine. Ma occhio all’ipotesi 4-3-3. Igor andrebbe a sinistra, con meno compiti di spinta, Lirola a destra, e Caceres potrebbe essere lasciato in panchina (anche dopo la serataccia col Milan). Davanti tridente gioventù con Chiesa-Cutrone-Vlahovic. Iachini lo va dicendo da tempo: “Ci stiamo lavorando su questa soluzione”. E non l’ha messa ancora in pratica solo per via delle condizioni di Chiesa, ancora non ottimali fino a qualche settimana fa. Adesso, anche in virtù dell’avversario che si troverà di fronte la Fiorentina sabato, il tempo può essere maturo per abbandonare l’atteggiamento attendista che ha caratterizzato fin qui i primi mesi di Iachini. Con vista anche sul futuro, dato che Ribery continua con i progressi e entro tre settimane al massimo dovrebbe essere a disposizione.

Di
Gianluca Bigiotti