 
																												
														
														
													Il centravanti brasiliano, nuovamente impiegato con la Primavera, è ancora lontano dalla miglior condizione. Ma la sua crescita è evidente
Prima presenza allo stadio Franchi e primo inchino ai tifosi per Pedro. Sebbene il brasiliano sia ancora arruolato con la Primavera, la sua prestazione è apparsa in netta crescita rispetto all’ora opaca di una settimana fa.
GOL E CLASSE. Al 7′ della sfida dei ragazzi di Bigica con la Roma Pedro ha mostrato quella che in Brasile è sempre stata la sua miglior caratteristica: fare gol. Su bel suggerimento di Koffi il centravanti classe 1997 ha mostrato freddezza davanti al portiere con un destro in diagonale imprendibile, che ha portato i viola in vantaggio. Dopo il vantaggio Pedro si è fatto notare per alcune giocate di fino, come un paio sponde mai banali per i compagni e un bel tacco in area per liberare Koffi. Non è mancato qualche leziosismo di troppo tipico dei calciatori sudamericani, come la rabona per nessuno a metà della prima frazione.
CONDIZIONE FISICA CARENTE. Insomma, in questa seconda apparizione con la Primavera Pedro ha mostrato di avere buona tecnica e senso del gol. Ma siamo ancora lontani dal poterlo definire pronto per battagliare con le difese di Serie A. La condizione fisica del brasiliano è infatti apparsa ancora distante dal 100%: dopo 45′ Pedro è sostanzialmente sparito dal campo ed è stato sostituito al 70′. Anche nel primo tempo il ragazzo è apparso ancora imballato nei movimenti e nella corsa, facendo spesso fatica nel ripiegare in fase di non possesso.
SEGNALI POSITIVI. Chiaro che per un giocatore con la sua struttura fisica sia più difficile entrare in forma in tempi brevi e dunque ci vorrà ancora tempo e pazienza per vederlo al top della condizione. Il passo in avanti rispetto alla partita con l’Inter è però evidente: si comincia ad intravedere il giocatore fortemente voluto dalla Fiorentina.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														 
														
Di
Marco Zanini