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Editoriali

Pausa per riflettere, e per cambiare atteggiamento. Poi un calendario da sfruttare

sousa

“Dobbiamo giocare con più cattiveria, con più forza, sennò ci mangiano”. Quando uno dei tuoi capitani, dei tuoi leader, utilizza queste parole dopo una sconfitta in trasferta, vuol dire che al di là delle questioni tattiche, è l’atteggiamento che non va. Parole e musica di Borja Valero, dopo il 2-1 di Torino. Pizarro qualche anno fa parlò di “togliersi lo smoking”, adesso forse non siamo a questi livelli ma la linea e il concetto restano gli stessi. Grinta e determinazione, voglia di arrivare prima sul pallone, hanno fatto la differenza – tra le altre cose – contro il Torino. Soprattutto nel primo tempo, soprattutto negli episodi risultati poi decisivi.

Questione di testa, di lucidità e anche di approccio. “Non è una questione di gambe, sarebbe un problema altrimenti”, ha aggiunto Borja Valero. La tenuta mentale di questa squadra, spesso, non è stata delle migliori. Come nella prima mezz’ora con il Qarabag, o contro l’Udinese. Ma anche contro Roma, Genoa e Juve, gli avvii di gara erano stati a dir poco complicati. E allora, in questa pausa per le Nazionali bisognerà lavorare anche su questo. Sulla testa. Oltre che sulle idee tattiche, ovviamente. Perché tra ricerca di equilibrio in campo (squadra che subisce meno dell’anno scorso), e scarsa vena realizzativa (quarto peggior attacco del campionato) bisogna trovare un compromesso. Passare ai due attaccanti, sfruttare più Babacar o comunque lasciare meno sola la prima punta. In un momento in cui velocità e precisione nei rifornimenti, c’è da trovare una soluzione al problema del gol.

Una pausa di riflessione lunga due settimane. Mentre tre giorni, sono quelli di riposo concessi da Sousa alla sua squadra, con il gruppo che si ritroverà nella giornata di giovedì. “Dobbiamo allenarci tanto in queste due settimane, per correggere gli errori e creare più occasioni, come l’anno scorso. Ultimamente non la buttiamo dentro”, ha confessato capitan Borja Valero. Uno che, tra l’altro, è chiamato alla scossa per tornare ai propri livelli. Per trascinare ancora la Fiorentina. Così come i vari Ilicic, Bernardeschi, Badelj, Vecino e Tello. Tutti al di sotto delle proprie possibilità, tutti sotto ai propri livelli.

E allora responsabilità dei singoli e di gruppo si intrecciano, insieme a quelle dell’allenatore. Intanto, dopo la sosta ci sarà un calendario da sfruttare. Perché dopo aver sfidato Juve, Roma, Milan e Torino, oltre ad aver affrontato la trasferta più insidiosa nel girone europeo (Salonicco), alla ripresa ci saranno sette partite in ventuno giorni… senza incroci con le big. Un calendario-trappola, se vogliamo, perché la Fiorentina è chiamata a fare la voce grossa contro avversarie che lotteranno per la salvezza o poco più. Tante insidie, contro squadre che si chiuderanno per sfruttare gli errori dei viola. Ma anche chance da sfruttare. Atalanta (C), Slovan Liberec (F), Cagliari (F), Crotone (C), Bologna (F), Slovan Liberec (C) e Sampdoria (C), le avversarie viola dopo la sosta. Sette gare da non sbagliare, sette occasioni da sfruttare.

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