Tra paura di (ri)cadere e voglia di volare. Col Cagliari si attendono risposte. Buttarsi alle spalle il Venezia diventa fondamentale
Cosa sia stato il ko del Penzo, se un passaggio a vuoto o il segnale di un primo cedimento, lo dirà tra poche ore la gara col Cagliari. La Fiorentina è chiamata a reagire, non solo come singoli, ma soprattutto a livello collettivo. A Venezia, infatti, non si è visto niente di ciò che aveva contraddistinto la prima Fiorentina di Italiano, dipinta dai più come rivelazione del campionato, che si era presa applausi e riconoscimenti anche nelle sconfitte e che aveva addirittura il rammarico per non aver fatto corrispondere ad alcune prestazioni (con l’Inter soprattutto) i punti che avrebbe potuto racimolare.
PAURA DI RI-CADERE. Un altro passaggio a vuoto, con i sardi, potrebbe andare a minare ulteriormente un ambiente frastornato dalla vicenda Vlahovic, diviso tra la voglia di non volerlo più vedere con la maglia della Fiorentina indosso e l’esigenza di contribuire a non buttare all’aria tutto quanto di buono fatto fin qui con contestazioni e/o fischi preventivi. Il sostegno alla maglia non mancherà di certo, come sempre d’altronde. Ma è chiaro che molti occhi saranno puntati sul serbo, chiamato a gestire per la prima volta pressioni di un certo livello (auto-prodotte dal mancato rinnovo) e tornare a fare la differenza dopo diversi prestazioni anonime. La paura di ri-cadere, a differenza degli ultimi due anni e mezzo, non sta tanto nel risultato in sé, o in particolari esigenze di classifica. Quanto, piuttosto, nella voglia assoluta di non ripiombare nell’anonimato che ha fatto più male di tanti ko. Ciò che ha fatto più male della sconfitta in Laguna, infatti, è proprio l’aver rivisto la stessa squadra dello scorso anno, anonima, incapace di agire e reagire e priva di animo.
VOGLIA DI VOLARE. C’è l’esigenza, dunque, di riannodare i fili e tornare sul percorso che sembrava aver intrapreso la Fiorentina di Italiano, fatto di frizzantezza, ritmo, velocità, idee e organizzazione. La voglia di volare, interrotta bruscamente dalla sconfitta di Venezia, non sta tanto in eventuali tre punti da ottenere col Cagliari, che riporterebbero comunque la Fiorentina in piena zona Europa, quanto nel far pensare che quella del Penzo sia stata davvero solo una serataccia, in cui alla Fiorentina non è riuscito niente di quello che avrebbe voluto e potuto fare e che sia stata solo una parentesi di un cammino iniziato da poche settimane, con dei punti di debolezza dovuti a carenze di rosa (soprattutto in attacco) e miglioramenti vari a livello di singoli ancora in procinto di poter essere fatti, ma comunque con delle prospettive di crescita. L’appiattimento sulla mediocrità, d’altronde, non si è mai ben sposato con questa piazza.
Di
Gianluca Bigiotti