Il giocatore della Nazionale di Sacchetti è tifoso della Fiorentina sin da piccolo, da quando abitava davanti allo Stadio Artemio Franchi di Firenze
Paul Biligha quasi al Mondiale e da protagonista nell’Itala del basket. E ora più che atteso all’Umana Reyer Venezia, principale sfidante di Milano. Nel successo in Ungheria, la difesa, i giochi a due con schiacciata, gli 11 punti segnati. «Se me l’avessero detto dodici anni fa avrei riso loro in faccia, tanto mi sarebbe sembrata paradossale».
Paul ha il pregio della franchezza. Centro di due metri scarsi nato a Perugia da genitori camerunensi (il padre era universitario qui), di quel Camerun cui torna ogni estate, “ma questo no, è appena nato il mio secondo figlio”, l’azzurro di Venezia va sempre dritto al punto.
Lei era appassionato di calcio.
«Si poi, a 12 anni l’ex ct del Camerun mi vide sul campo e mi chiese se volevo provare con la pallacanestro. Subito amore. Ma sono appassionato di calcio e sono diventato tifoso della Fiorentina perché abitavo vicino allo stadio. Quest’anno abbiamo una buona squadra e si trarrà esempio da quanto successo la scorsa stagione».
Di
Redazione LaViola.it