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Patrizia Panico: “Viola? C’era progetto serio, poi scelte da ridimensionamento. E l’allenatore…”

Patrizia Panico

Intervistata da Ultimouomo.com, Patrizia Panico è tornata sulla scelta di lasciare il calcio giocato dopo l’addio alla Fiorentina:

Dopo un’estate tormentata, alla fine hai sciolto i tuoi dubbi e lasciato il calcio giocato. È stata una scelta sofferta?

“Sinceramente no. Perché arrivata a una certa età sei meno tollerante, verso un allenatore che pensi approssimativo e inadeguato, verso scelte societarie che sanno di ridimensionamento. Sei meno tollerante rispetto al dilettantismo, dopo tanti sacrifici. Quindi no, non è stata sofferta, anzi”.

E non ti manca il calcio giocato? Nemmeno ora che la stagione è ripartita?

“Sinceramente non mi manca perché non mi sono divertita quest’anno. Perché come punto di riferimento ho questa stagione”.

Sulla tua pagina Facebook il 14 luglio hai scritto, riferendoti all’allenatore Sauro Fattori, «Lui è stato delegato di troppe cose se non di tutto». Cos’è che non funzionava? Scelte tattiche, la gestione? 

“Ma figurati, lui è l’allenatore, io non contesto mai queste cose. Secondo me la cosa più bella è la trasparenza. E non c’è stata molta trasparenza”.

A te nel progetto della Fiorentina Women’s sarebbe piaciuto avere un ruolo diverso?

“A inizio anno c’era un progetto serio e continuativo. Da parte mia e di tantissime ragazze. E invece a fine anno sono state mandate via quelle che contestavano l’allenatore. Ma contestavano non a parole, fuori; contestavano andando da lui, chiedendo spiegazioni sul perché non si lavorava adeguatamente pur allenandosi tutti i giorni”.

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