Dalla sala stampa dello stadio Franchi, il saluto alla città di Manuel Pasqual: “Volevo ringraziare la società e la famiglia Della Valle, che mi ha permesso di fare il lavoro più bello del mondo, cioè giocare a pallone. L’ho fatto in una grande società ed in una città bellissima, dove ho piantato radici e dove sono nati i miei figli. Ringrazio i tifosi, domenica 8 maggio è stata una giornata particolare. Mi aspettavo un saluto, ma non un ‘casino’ così. E’ stato un colpo al cuore. Pensavo di aver seminato bene, anche se non sono un campione, ma un tributo così è stato incredibile. La mia faccia diceva tutto. L’unico rimpianto è che non posso dire di aver fatto tutta la mia carriera in Serie A alla Fiorentina. Ci tenevo, ma si volta pagina e si riparte. Mi dispiace non aver vinto nulla. Sarebbe stato l’apice, ervamo arrivati vicino alla Coppa Italia ed all’Europa League. Essendo capitano, sarei stato il primo a metterci le mani. Vado via con questo rammarico: anche se non ho alzato nessun trofeo vado via a testa alta, perché sono entrato nel cuore della gente. Ringrazio tutti i compagni di squadra dal 2005 ad oggi. Ho un buon rapporto ancora con loro. Voglio dire una cosa particolare a Luca Toni, perché ha vinto tutto quello che poteva ed ancora oggi faceva gol. Gli faccio un plauso, perché è stato un grande”.
“Lo scorso anno a novembre non ero contento, giocavo poco e stavo bene. Il comparto tecnico mi ha detto che potevo andare via se volevo. E’ saltata fuori una squadra (il Milan, ndr), ma Andrea Della Valle ha bloccato tutto e mi ha voluto qui. Poi anche lui, nel tempo, ha capito quale era la situazione. Non avevo la presunzione di fare 50 partite l’anno, non ce la faccio, ma potevo farne 10 o 15. Se dovevo essere considerato un peso preferisco andare via. Andrea mi ha abbracciato e mi ha detto che non rientravo più nel progetto tecnico della Fiorentina. Lui non ha preso questa decisione, non credo proprio. Mi dispiace che chi ha deciso non mi abbia parlato in faccia. Tanto si sa che nel calcio è così. Però volto pagina, sono contento così. Spero che per Andrea questo sia solo un arrivederci”.
“Ce ne sono. Nel primo anno sono arrivato in Nazionale, poi ci siamo qualificati in Champions League. L’immagine più bella è il gol in Semifinale di Coppa Italia, quando mi sono gettato sui tifosi per festeggiare. Quella è la mia immagine”.
La fascia di capitano?
“Mi è stata tolta e ridata solo in circostanze particolari. Non mi è stato comunicato niente, nè quando me l’hanno tolta nè domenica scorsa. Ho capito che ero capitano solo perché dovevo firmare le note. La scelta è stata dell’allenatore, dovete chiedere a lui il motivo. Il capitano rappresenta la squadra anche fuori dal campo. Pensavo di essere l’uomo giusto. So di essere un rompiscatole, ma spero non me l’abbia tolta per il mio carattere, perché ne vado fiero. Io ho sempre detto tutto in faccia a tutti, dal Presidente all’ultimo della piramide”.
“Personalmente non mi ero mosso fino a pochi giorni fa, avevo la speranza di continuare qui. Ancora non è saltato fuori niente perché molte squadre hanno ancora dei casini all’interno dell’organigramma della società. Le ipotesi le vaglierò tutte, spero di non dover aspettare fino al 30 agosto per scegliere”.
“Sappiamo benissimo i pro ed i contro di questo lavoro. Il problema è stato dirlo a Nicolò, che qui è casa sua. Nelle ultime settimane avevo cominciato a fargli capire che potevamo cambiare città. Domenica allo stadio però ha capito che l’avventura a Firenze è finita. E non è semplice perché anche a scuola è stato motivo di chiacchiera. Non sarà semplice, quando dovremo spostare tutto. Ma magari non dobbiamo spostarci da Firenze…”.
“Ho sempre cercato di rubare qualcosa ai miei vecchi capitani. Non voglio dirgli cosa deve fare, ma Gonzalo sa bene cosa deve fare. In ogni caso ci sono tanti leader in quello spogliatoi. Spero che il mio numero lo prenda Davide Astori, che è una grande persona”.
“Non so chi abbia deciso il mio futuro, lui dice che è stato Mario Cognigni. Se invece è stata una decisione sua mi dispiace che non me l’abbia detto. Spero che riesca a far bene con questa squadra, che dal prossimo anno avrà un tifoso in più”.
“Gli ho detto arrivederci ad Andrea, spero ci sia la possibilità di lavorare ancora per questa squadra. Non so con quale ruolo, perché ancora mi vedo giocatore. Quando smetterò vedremo, magari deciderò di dire basta con il calcio. Mi piacerebbe lavorare per questa società, che è seria e sana. Questo sicuramente sì”.
“Non le escludo, voglio vagliare tutti i pro ed i contro per la mia famiglia. Sempre che non venga fuori l’Empoli… E allora resto qui”.
Di
Redazione LaViola.it