Pasqual: “Buon test a Bucarest per la Fiorentina. Visto ottime cose. A gennaio prenderei una punta”

L’ex capitano della Fiorentina analizza quanto visto nel triangolare di Bucarest con la formazione di Italiano vincitrice contro Rapid e Dortmund

Parla così a Radio Bruno l’ex capitano della Fiorentina Manuel Pasqual: “Il torneo di Bucarest va preso per quello che è, visto che il Borussia Dortmund va verso un periodo di vacanza mentre il Rapid è in piena stagione, quindi va contestualizzato”.

INDICAZIONI. “Ho visto comunque delle ottime indicazioni dal triangolare in Romania. Sono gare importanti perché servono per riprendere la condizione ma anche per la testa. Ho notato che Italiano tante volte diceva ai suoi di usare la testa, soprattutto quando la Fiorentina era in vantaggio. Questo mi fa pensare che stia lavorando molto anche sulla gestione, cosa che a volte è un po’ mancata ai viola quando andavano in vantaggio o recuperavano un risultato, ma poi non riuscivano a tenerlo, come accaduto ad esempio contro l’Inter”.

MUTU. “Mi ha fatto specie vederlo come allenatore. Ci siamo sentiti prima del torneo, gliel’ho detto…come faccio a chiamarti mister? Era davvero forte come calciatore, faceva cose pazzesche. Da allenatore gli auguro di fare anche meglio di quanto fatto da calciatore”.

MERCATO. “Cosa serve? Rivoluzionare la Fiorentina direi di no. Quando affronti una stagione così anomala, con gare ogni tre giorni, devi anche valutare chi è abituato o meno a giocare partite a raffica con così tanti impegni. Ci può essere voluto anche del tempo per questo. Se devo indicare un punto debole di questa Fiorentina direi l’attacco. Forse lì servirebbe qualcosa. Per tipologia di gioco la Fiorentina crea molto ma segna poco, è quello lo step da fare da gennaio in poi per poter tornare protagonista, come può fare, come fatto anno scorso. Ho sentito le parole di Pradè dopo l’amichevole ad Arezzo, dove ha detto che i migliori acquisti saranno chi è stato fuori fin qui, da Gonzalez a Sottil, penso anche io che potrebbero dare una grande mano questi due giocatori perché sono molto forti e ci sono stati chi pochissimo chi quasi mai“.