Connect with us

Rassegna Stampa

Pasqual: “A Firenze nessuna esultanza: ecco com’è andata. Montella permaloso..”

Montella era la guida, Pasqual il capitano, la rotta tracciata e per 3 anni di fila il traguardo fu centrato. Montella resta al comando e ha la stessa destinazione: l’Europa. Manuel, dall’altra parte, lotta per nuovi obiettivi. Oggi la strada si incrocia.

Pasqual, vuole ricordare al suo ex allenatore il percorso che porta in Europa League? «Caro Mister, tieni su il gruppo come facevi con noi! A Firenze, dentro lo spogliatoio, il clima era disteso e di entusiasmo. Così, e parlo in generale, puoi colmare la differenza tecnica con le altre. Occhio però, vale per tutti».

Cioè anche per il suo Empoli? «Sicuro. Anche noi arriviamo belli carichi da un derby. La vittoria sulla Fiorentina ha dato convinzione e a San Siro vogliamo tentare un altro sgambetto a una grande. Sarebbe soprattutto un regalo a noi stessi: non siamo fuori dalla lotta salvezza, obiettivo che ha la medesima importanza del loro».

Dunque zero sensibilità: lei è stato capitano con Montella e l’Empoli la prima squadra del suo vecchio allenatore. In campo i ricordi non valgono? «Zero. Altrimenti dovrei tirar fuori le due volte che con Vincenzo abbiamo vinto a San Siro contro il Milan. E quello di un’altra vittoria a Milano: ha parlato di gara epica dopo il successo dei suoi a Bologna, ma anche noi battemmo l’Inter in 9. Ogni bella storia ha un inizio e una fine, noi vogliamo salvarci e al suo Milan auguro davvero di andare in Europa vincendole tutte… tranne questa».

Chiaro. Crede di incrociare lo stesso allenatore che conobbe a Firenze? «Lui arrivò e fece la rivoluzione. Fisica, atletica, alimentare. Mentale. Volle imporre la sua filosofia, totalmente diversa da ciò a cui eravamo abituati, e che ora cerca di ripetere al Milan. Con il tempo riuscirà anche lì. In certe cose vedo che è lo stesso: mi piaceva più di tutto per come difendeva il gruppo, sempre, anche quando la colpa era di tutti ma non sua. La squadra certe cose te le ridà indietro. Allora era un po’ permaloso, parlava poco con i giocatori. A meno che non lo cercassi tu: io ero in ballo con la Nazionale ed ero in un periodo in cui giocavo poco, chiesi e ottenni risposta. Magari se aspetti non viene, ma se vai ascolta e spiega. La dieta? La nostra non era così ferrea».

Alla Fiorentina, lo scorso weekend, ha fatto un bello scherzo. Vuole ripetersi con Montella? «Voglio spiegare quanto successo una settimana fa. All’ultimo minuto c’è un rigore per noi, il rigorista in campo è Pucciarelli ma non sta bene, Martusciello chiede di battere a me. Io torno da Pucciarelli, cerco conferme sul fatto che vada io. Sono un professionista, calcio. Ma non ho baciato maglie, esultato o fatto chissà che gesti. Sono rimasto immobile, aspettando i compagni: l’unico modo per non mancar di rispetto a nessuno. Montella è avvertito, ma non solo da me: è l’Empoli che cerca punti salvezza, su ogni campo, perché ancora non abbiamo fatto niente e ogni tappa può essere quella decisiva».

23 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

23 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

23
0
Lascia un commento!x