A LaViola.it parla l’ex capitano della Fiorentina, che nel 2012 vinse con Montella a San Siro. I commenti sui portieri, sull’esterno mancino, sul croato e i ricordi con l’Udinese…
Un’altra svolta a San Siro? La Fiorentina mette in fila la seconda vittoria in cinque giorni, e prova a ricominciare adesso una nuova stagione. Con più convinzione e ambizione. La Milano rossonera, del resto, fece da trampolino di lancio anche alla prima Fiorentina di Montella, quando nel novembre 2012 i viola espugnarono San Siro con i gol di Aquilani, Borja Valero ed El Hamdaoui. Se lo ricorda bene Manuel Pasqual (356 presenze in maglia viola, 6° assoluto della storia gigliata), capitano di quella Fiorentina che tornò a Firenze in mezzo all’entusiasmo dei tifosi. “Sicuramente anche adesso può essere una svolta sotto il profilo del gioco e dell’entusiasmo”, dice Pasqual ai microfoni di LaViola.it.
CONVINZIONE. “La Fiorentina è andata a San Siro soffrendo il nulla, questo ti dà consapevolezza nelle giocate e in tutto quello che fai. Al di là che la Fiorentina veniva da un periodo buio a livello di risultati, ma allo stesso tempo aveva fatto buone prestazioni. Questa vittoria serve per auto-convincersi che il percorso è quello giusto”.
PUNTI. Dopo la sosta di settembre la Fiorentina ha messo insieme 8 punti in 4 gare, tra Juve, Atalanta, Samp e Milan: “È un ritmo buono, che può portare a dei risultati importanti alla fine. Con questo ritmo poi la Fiorentina ha giocato contro squadre di spessore, può solo migliorare”, continua Pasqual, al momento senza squadra dopo l’avventura ad Empoli. “L’unico rischio è andare in difficoltà contro squadre che si chiudono e non danno spazi. A volte è più facile giocare contro squadre che se la giocano a viso aperto rispetto a quelle chiuse, ma a livello qualitativo la Fiorentina ha anche giocatori che nell’uno contro uno possono accendere la luce anche in partite bloccate. Basta vedere la giocata di Ribery sul primo rigore, ma anche Chiesa è forte nell’uno contro uno”.
FENOMENO. A proposito di Ribery, è uscito da San Siro con la standing ovation dei tifosi rossoneri. “Ho sempre sentito dire che era un professionista esemplare, l’applauso di San Siro è stato emblematico. Ho avuto la pelle d’oca per lui. Si è presentato in una nuova realtà, si è calato nella parte, tutti i compagni vedono che è disponibile, corre, si sacrifica (e nelle ultime partite è stato il primo a correre e pedalare): quando tutto questo lo fa il tuo giocatore simbolo, in automatico tutti si adeguano. È un grande acquisto, perché a livello di qualità e quantità sta dando parecchio“.
SORPRESA. A sinistra sta invece ben figurando Dalbert, che era arrivato dopo l’annata deludente all’Inter. “Finora ha fatto bene, come tutta la squadra. Sicuramente ora per diventare un buon giocatore o un ottimo giocatore ci vuole la continuità di tutta la stagione. In queste partite ha dimostrato di aver fisicità, corsa e qualità soprattutto in fase offensiva. Un buon acquisto per le trame della Fiorentina”.
RITORNO. E a San Siro si è rivisto il vero Badelj, trascinatore dei viola in mezzo al campo. “Badelj è una garanzia, probabilmente solo la gente esterna aveva scetticismo sul suo ritorno. Chi è nel settore o chi ci ha giocato insieme sa le qualità tecniche e umane che può portare all’interno della squadra. Sono contento che abbia fatto bene, ma era scontato secondo me”.
CHIESA ATTACCANTE. Federico Chiesa è stato avanzato da Montella nell’attacco leggero con Ribery. Ieri un’altra bella prestazione, nonostante il rigore sbagliato: “Su Chiesa non c’è stupore da parte mia, le caratteristiche si erano viste bene nelle ultime stagioni. Doveva solo ritrovare tranquillità che non gli ha permesso di iniziare benissimo la stagione. Ma soprattutto le amichevoli alla fine, anche se il calcio d’agosto non conta nulla. Ma quando si è iniziato a fare sul serio Chiesa ha dato il suo contributo importante alla Fiorentina. Con gol, assist. Doveva solo trovare una certa tranquillità che gli permettesse di focalizzare tutta la sua attenzione sul campo e non su altre squadre, contratti eccetera”.
RIVELAZIONE. Castrovilli invece sta stupendo tutti. “Castrovilli sta facendo molto bene, mi ha stupito molto perché non pensavo potesse dare subito questa grande impronta alla Fiorentina. Si è inserito alla grande, sta dando a livello continuativo prestazioni importanti”.
PORTIERI. L’anno scorso ad Empoli ha visto da vicino Dragowski, ora titolare viola. “Con i portieri la Fiorentina è messa bene, sia con Dragowski che nell’eventualità con Terracciano. Drago l’ho visto l’anno scorso, ha grandi qualità. Vero che alla Fiorentina rischi di avere meno tiri in porta, ma devi essere sempre pronto e concentrato. Nella scorsa stagione con noi è migliorato molto anche in questo aspetto. Ha bisogno di tranquillità e di lavoro per dare il meglio”.
UDINESE. Domenica l’Udinese chiude il ciclo di partite. Per Pasqual anche un bel ricordo, con quel gol in semifinale di Coppa Italia e l’abbraccio con i tifosi. “Un gran ricordo, del gol al volo con l’abbraccio dei tifosi in tribuna. Era una promessa fatta ad uno dei vecchi responsabili, Francini. Gli avevo detto: “Avete fatto i lavori, quando segnerò abbraccerò qualcuno in tribuna”. È uno dei momenti più belli, quel gol ci portò in finale”. Di fronte la Fiorentina si troverà una squadra più ‘abbottonata’ rispetto alle recenti avversarie. “L’Udinese potrebbe essere tra le peggiori squadre da affrontare ora, a parte l’Atalanta che va a mille. Il problema dei bianconeri è che giocano chiusi dietro per ripartire poi con i vari Lasagna, Pussetto, Okaka, giocatori di gamba negli spazi lunghi. E se la difesa non è messa benissimo può rischiare. Ma sono convinto che la Fiorentina ha giocatori di grande qualità, e può far bene”.
Di
Marco Pecorini