Rassegna Stampa

Una partita fantastica con molti talenti d’oro

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IN PIEDI per Bernardeschi, in piedi. Tutti. E con un applauso che lo sentano anche nella sua Carrara. Già che siamo così in vena, ecco che per tradizione e per buona educazione (oddio, non esageriamo) un augurio natalizio a chi vive in affetto con la Fiorentina, la stringe, la spinge, la pesta, la prende in collo, la fa cadere, poi ci ripensa e si pente. Siamo fatti così, non ci sta mai bene nulla. Disse quel marito alla moglie dopo avere assistito ai Fochi di San Giovanni: «Sì, belli, ma l’anno scorso erano più belli». Che serata, e da come era cominciata temevamo di dover cominciare con parole ferali: terza sconfitta di fila. E invece siamo qui a ballare, ha detto un nostro collega, e non accettiamo sottigliezze, sennò quel signore dei Fochi aveva ragione. Molte le prospettive in questa partita. Tanto per dire, ma soprattutto per fare, c’erano due giovani in carriera, Bernardeschi e Lorenzo Insigne, classe ’91, venuto su tra i palazzi di Frattamaggiore.

I GOL non svaniranno presto. Tanti stranieri nel Napoli, e che nomi, tanti richiami da parte dei viola dopo le fresche sconfitte. Ma con gente come Chiesa (per Natale i giochi di parole vengono puniti il doppio, peggio per noi). Lasciamo naturalmente alla cronaca il racconto della gara. A noi la soddisfazioine di poter dire: è stata una partita. Per dir male di Paulo Sousa aspettiamo Santo Stefano, se siete d’accordo. Viva Berna. Rimani sempre in viola, ti sta così bene.

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