Ancora una volta la Fiorentina va in sofferenza sulla propria corsia mancina. Sia per il posizionamento di Biraghi che per errori di chi gli dovrebbe coprire le spalle
Se Pulgar non avesse colpito quel pallone di mano in maniera insensata, se Malcuit non avesse dormito sul gol di Kucka e avesse tenuto la marcatura su Mihaila, se…A volte, nel calcio, sono gli episodi a fare la differenza. Quando questi si ripetono, tuttavia, c’è qualcosa che non funziona.
Sono tanti gli aspetti che non vanno in questa Fiorentina. Dall’attacco che non segna alle alternative offensive che non ci sono, passando per un centrocampo che non gira fino ad una difesa che continua a commettere errori ingenui. Una costante, preoccupante, è che la Fiorentina continua a subire maledettamente dalla propria corsia mancina.
ANCORA DA SINISTRA. Anche nell’ultima partita, tutti i gol subiti dalla Fiorentina nascono da lì, oltre all’occasione di Gervinho nel primo tempo sventata da Dragowski.
Anche il modesto Parma ha puntato quasi tutta la sua fase offensiva sulla fascia di destra. Così come da lì era partito il cross di De Paul a Udine, il gol della Sampdoria di Quagliarella, i gol della Roma e altri. La lista è lunga, lunghissima. Errori banali come quelli compiuti dal 3 viola all’andata col Benevento o su Lazzari con la Lazio sono un conto, il modo in cui la Fiorentina subisce da quella parte sono un altro.
NON SOLO BIRAGHI. Sarebbe ingeneroso addossare tutte le responsabilità su chi quella corsia la occupa, ovvero Biraghi. E neanche del tutto corretto. Un po’ perché l’input tattico, con Prandelli, è sempre stato proprio quello di spingere e scoprirsi a sinistra, stando invece più coperti a destra con Caceres o Venuti (eccezion fatta per la parentesi Malcuit), sia perché chi dovrebbe coprire le spalle all’ex Inter, ovvero Pezzella, sta vivendo un momento orribile.
SPINTA VS EQUILIBRIO. Posizionamenti errati e mancate marcature da parte dei compagni di reparto, una costante propensione alla spinta che produce tuttavia pochissimo nella fase offensiva, numerose e costanti défaillances da parte di chi dovrebbe coprirgli le spalle e garantire copertura. Dalla sommatoria di tutto ciò si arriva a dati che devono far riflettere. Perché per arrivare alla salvezza serve invertire da subito il trend e avere meno punti deboli possibili. L’infortunio di Igor, messo da Prandelli al posto di Biraghi con la Roma per avere più copertura, non ha aiutato, mentre Barreca non è quasi mai stato preso in considerazione. Toccherà, dunque, a Biraghi e Prandelli, trovare delle soluzioni.
Di
Gianluca Bigiotti