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Parisi, estate sottotono dopo un anno complicato. Ora serve cambiare marcia. Altrimenti…
Parisi è chiamato a dare segnali di crescita. Estate non esaltante per lui dopo un’annata difficile. Sabato subito test importante
Tra i calciatori della Fiorentina che avranno la lente d’ingrandimento puntata addosso, oltre a Kean e Colpani, c’è Fabiano Parisi. L’esterno gigliato è chiamato da sùbito a dare segnali di crescita dopo un’annata difficile.
RUOLO. Se l’anno scorso potevano essere messi in conto dei passaggi a vuoto, vuoi per il salto dall’Empoli alla Fiorentina, per la giovane età e per il fatto di avere come concorrente il capitano, adesso Parisi deve cambiare marcia. Con l’arrivo di Palladino è cambiato il vestito tattico della squadra viola, soprattutto per quanto riguarda gli ex terzini che sono diventati esterni a tutta fascia. Dodo, ad esempio, nel precampionato è da subito sembrato a suo pieno agio nel nuovo ruolo, con tanta spinta, qualche assist e anche un gol. Parisi, invece, è apparso molto più in difficoltà. Con la Primavera venne più volte ‘rimbrottato’ da Palladino per non seguire le azioni che partivano e si sviluppavano sull’altra corsia, esattamente ciò che si è visto in Inghilterra quando Parisi si è fatto trovare dove il tecnico chiede, ma si è divorato un gol dal limite dell’area piccola che pareva già fatto. Il tutto unito ad una spinta decisamente inferiore rispetto a quella di Dodo e con svariati errori in fase di ripartenza e appoggio. Insomma, tutt’altro che buone indicazioni.
EMPOLI/FIORENTINA. Certo, trattasi solamente di amichevoli. Ma da sabato, quando le partite diverranno ufficiali, Parisi non ha più scuse. Che l’anno scorso gli abbia fatto perdere sicurezze e certezze sembra abbastanza evidente. Basta vedere i numeri:
Nei due anni di Empoli l’esterno campano spingeva, saltava l’uomo e creava superiorità. A Firenze, invece, ha cercato di saltare l’uomo la metà delle volte (di media, è quello il dato da valutare visto che in viola ha giocato molto meno rispetto ad Empoli). A prescindere che il dribbling andasse o meno a buon fine, in azzurro lo provava e lo cercava. A Firenze quasi mai. Certo, gli errori commessi quando Italiano lo ha schierato ‘contromano’ e il fatto di avere una licenza di spingere limitata dal dover concentrarsi molto sulla fase difensiva facendo il terzino di una difesa a quattro, potrebbero aver influito. Tanto che, dopo aver sbagliato una volta, ha fatto fatica a reagire mettendo in serie errori su errori (quasi tutti decisivi e pagati con gol al passivo dalla Fiorentina). Ma adesso, con Palladino e con il nuovo modulo, Parisi è chiamato a dare dei segnali.
TITOLARE (FORSE). Anche perché, dopo che gran parte della piazza ne invocava l’utilizzo in luogo di un Biraghi che l’anno scorso è apparso decisamente meno brillante davanti e dietro, ai nastri di partenza di questa estate Parisi è stato da subito il ‘titolare’ della corsia sinistra della Fiorentina. Biraghi, per esigenze di rosa, è stato sempre schierato da ‘braccetto’ nei tre, cosa che si vedrà anche a Parma, con Parisi che al Tardini sarà l’esterno a tutta fascia. Ma attenzione: sabato non c’è Ranieri squalificato. Col rientro del difensore, Biraghi potrebbe tornare ad insidiare la titolarità a sinistra di Parisi. Ecco perché, già da sabato coi ducali, l’ex Empoli è chiamato a darsi una mossa. O meglio tornare a fare quello che faceva ad Empoli. Altrimenti, se dovesse steccare, il rischio è di passare un’altra stagione da alternativa (col rischio che, come successo per altri acquisti, anche l’investimento fatto su Parisi, non banale ma bensì di 10 milioni di euro, diventi un flop).