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Pari Viola al 101′: bufera di rigore, Spalletti sbotta. Muriel ‘bestia ner-azzurra’

Proteste dell’Inter per il rigore al 101′ per mano (o petto) di D’Ambrosio, ma la Fiorentina si conferma macchina da gol.

Finisce come un campionato fa, con il pari della Fiorentina al gong. Stavolta si è andati anche oltre, considerato che Veretout ha imbustato il rigore del 3-3 al minuto cento uno. Episodio che ha scatenato la rabbia dell’Inter anche perché è parso netto l’intervento col petto di D’Ambrosio: Fabbri, perfetto al Var, ha richiamato Abisso che, dopo aver annullato un gol a Biraghi (calcione di Muriel a D’Ambrosio) e concesso un rigore all’Inter (mani di Edmilson Fernandes), non ha avuto il coraggio di cambiare la decisione presa. Il problema è che sull’episodio non sembravano esserci dubbi: un errore grave che ha scatenato la rabbia dell’Inter, scrive Tuttosport.

PROTESTE. Spalletti è entrato in campo con gli occhi iniettati di sangue indicando l’arbitro, mentre Gagliardini – tra le proteste degli interisti – ha addirittura impugnato un telefonino nel tentativo di far rivedere l’episodio ad Abisso (tra l’altro, prima dell’episodio incriminato c’era stato un fallo di Chiesa in un contrasto sempre con D’Ambrosio). Spalletti infuriato dopo la partita: «Le cose sono chiare, non c’è bisogno di fare votazioni in base a come si è tifosi: quello di D’Ambrosio è petto netto perché gli si muove anche la maglietta e si vedeva dalla panchina anche mentre Abisso guardava la camera. Si è visto tutti: quella palla è stata colpita dal petto. Non vanno usati congiuntivi negli episodi: Edmilson la prende di mano, quello di D’Ambrosio è petto netto. Questi due punti persi sono fondamentali per la mia classifica. Eravamo in quaranta a guardare lo schermo che guardava lui e tutti hanno visto quello che è successo». 

COLOMBIANO. Se l’Inter non ha vinto è perché, al netto dello svarione di Abisso, non è riuscita a organizzare un contropiede decente nel finale e perché Muriel si è inventato un’imprendibile parabola su punizione che ha beffato Handanovic. Il colombiano si è confermato la kriptonite dei nerazzurri, considerato che, prima di ieri sera, era riuscito a segnare all’Inter pure con la maglie di Lecce, Udinese e Sampdoria. L’Artemio Franchi si conferma indigesto per l’Inter (non ci vince dal 15 febbraio 2014, 2-1 arrivato grazie ai gol di Palacio e Icardi), mentre Spalletti si conferma bestia nera di Pioli (7 sconfitte e 3 pareggi con quello di ieri negli scontri diretti). Fiorentina che in campionato non riesce a vincere in casa dal 16 dicembre (3-1 in rimonta sull’Empoli) ma che contro un’Inter tosta ha confermato di essere una vera macchina da gol, come certificato dai 24 gol segnati nelle ultime 8 partite tra campionato e Coppa Italia.

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