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Pareggio amaro: passo avanti sì, ma la classifica sorride a metà

Italiano conferma Nzola, va sotto in ripartenza, poi domina e rimonta. Ma sono sorrisi a metà: un punto che sa di occasione mancata

Dicono che quando non riesci a vincere allora devi accontentarti di non perdere. Per questo, trattandosi di scontro diretto in trasferta, il pareggio di ieri rappresenta un passo avanti rispetto a tante partite simili. Dominate, e poi perse. Resta però, fortissimo, il rimpianto. Perché la Fiorentina ha dimostrato per l’ennesima volta di potersela giocare contro chiunque e su qualsiasi campo, e perché con una vittoria sarebbe volata, da sola, al quarto posto. E invece resta lì. Sospesa tra il sogno più grande e il rischio di restar fuori dall’Europa. Così scrive il Corriere Fiorentino.

SPECULATRICE. Italiano conferma Nzola: questione di caratteristiche, perché contro una difesa come quella della Roma, molto forte fisicamente, serviva uno capace di «far la guerra», e di aprire spazi ai compagni. Dall’altra parte una squadra che, per natura, pare costruita a posta per far male alla Fiorentina: speculatrice, granitica nel difendersi e terribile, con Lukaku e Dybala, là davanti. E infatti. Nemmeno il tempo di iniziare che quei due avevano già colpito. La solita dormita difensiva, iniziata a sinistra e completata dai due centrali e da Kayode, in ritardo prima nel salire, e poi nella diagonale. Il rischio a quel punto era che tutti i rischi immaginati a bocce ferme (leggasi contropiedi) venissero portati all’estremo. Non a caso, la Roma ha avuto quasi subito la palla del 2-0.

PADRONI E SPRECONI. E la Fiorentina? Un po’ diversa dal solito. Più diretta, con più lanci a scavalcare il centrocampo per andare poi ad aggredire le seconde palle. La prima occasione però, sprecata da Nzola, è nata (tanto per cambiare) da un’invenzione di Bonaventura ed è stato il segnale che, comunque, i viola avevano reagito. Il problema, non nuovo nemmeno questo, è che il dominio di fatto totale del campo non ha prodotto quasi nulla. Nella ripresa poi, la pressione si è fatta ancora più forte. Padroni, i viola, spreconi (Ikonè) e, traversa di Bonaventura, sfortunati. Poi l’espulsione di Zalewski e, due minuti dopo, il pareggio di Quarta. Sempre lui, il centravanti fantasma di questa squadra. E allora dentro Gonzalez, le due punte (Kouame avvicinato a Nzola) per un vero e proprio assedio. Tutto, pur di prendersi i tre punti. Invece, ne è arrivato uno. Che può anche andar bene, per la classifica, ma che profuma tanto di occasione mancata.

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