L’ex capitano viola parla della vicenda sul futuro dell’attaccante che tiene banco in casa Fiorentina
L’ex capitano viola Manuel Pasqual, attualmente svincolato dopo l’esperienza all’Empoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno per parlare del suo futuro e del momento della Fiorentina:
FUTURO. “La voglia di giocare ancora c’è e c’è stata. Ma non è uscito niente che fosse degno di considerazione. Ho rifiutato opzioni troppo lontane perché non aveva senso spostare la famiglia per 1-2 anni. Qualcosa si è mosso anche di recente, come l’occasione del Venezia. Ma poi non c’è stato quel di più che mi ha convinto. Anche con la Fiorentina ci siamo parlati ma eravamo di opinioni diverse purtroppo. Comunque non si sta male anche a casa (ride, ndr)”.
MOMENTO VIOLA. “Dall’arrivo della nuova proprietà c’è stato un grande entusiasmo come era giusto che fosse visto l’ultimo periodo con quella vecchia precedente. Non è semplice riamalgamare il tutto dopo una stagione fallimentare come l’anno scorso. Sembrava ci stessero riuscendo e invece ora sono tornati un po’ nel buio, anche a causa di infortuni e squalifiche. Adesso il pallone inizia a pesare a Firenze e quindi quando mancano i giocatori di esperienza abituati a queste situazioni si sente”.
COME RIPARTIRE. “È importante avere un gruppo saldo che ha le idee chiare su quello che fare in campo e fuori. In questo momento non mi pare che sia così con la Fiorentina. Vicende come quella di Chiesa non aiutano certo lo spogliatoio”.
MONTELLA. “Il gioco di Montella era un bel gioco. Nel momento in cui vai a ripartire la Fiorentina aveva bisogno di qualcosa in più anche dal punto di vista del gioco. In questo momento il gioco bello non si sta vedendo, così come i risultati. Quindi qualche mugugno ci può stare”.
BADELJ. “Le parole di Badelj dopo la partita con l’Hellas Verona servono a ‘mettere la padella sul fuoco’. I giocatori devono iniziare a farsi un’esame di coscienza, non è colpa di pochi ma di tutti quanti”.
CHIESA. “Non lo conosco. Tutto quello che è successo in estate intorno a lui gli ha sicuramente tolto serenità. Ha molta pressione addosso perché è un giocatore fondamentale per la Fiorentina e Firenze punta tanto su di lui. Non conoscendo le vicende di mercato è più difficile commentare però”.
LEADER. “Si può essere leader in tanti modi. Chiesa ad esempio può essere leader con i numeri, facendo gol. Non sempre però va così e quindi è facile che diventi bersaglio delle critiche. Quando si sbraccia in campo non lo fa perché pensa di essere migliore degli altri ma perché vuole sempre il meglio da se stesso credo. Ma questa squadra ha una rosa per venire fuori da questa crisi”.

Di
Redazione LaViola.it