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PAOLO MONELLI a Vi.it: “Rossi giocatore universale. È lui l’italiano più forte. Balotelli..”
I viola sono tutti in vacanza per trascorrere le feste natalizie in famiglia e, comunque, per cercare di ricaricare le pile in vista di una seconda parte della stagione ricca di impegni e traguardi da raggiungere. Ma la passione e la gioia che hanno regalato Pepito Rossi & Co. nei primi 4 mesi di stagione 2013-14… non possono essere archiviate. Allora, per parlare della Fiorentina e del suo meraviglioso attacco, LaViola.it ha intervistato in esclusiva Paolo Monelli, attaccante gigliato degli anni Ottanta, uno che c’era – seppur avesse solo 18 anni – nella rosa del 1981-82 quando la ‘Vecchia Signora’ scippò lo scudetto alla Fiorentina, e che in 5 campionati disputati con la maglia viola addosso (1981-82, 1983-84, 1984-85, 1985-86 e 1986-87) si è tolto la soddisfazione di vedere la propria squadra arrivare una volta 2ª, una volta 3ª e una volta 4ª in classifica. Ecco il suo punto di vista sulla Fiorentina di Montella e sullo stratosferico Pepito Rossi che, confessa, vorrebbe venire a vedere allo stadio: «Anche per una questione logistica, da quando sono venuto via da Firenze, quindi da 26 anni, non ho più avuto modo di assistere ad una partita della Fiorentina. Mi piacerebbe tornare a vederla…».
Monelli, iniziamo inevitabilmente col chiederle un parere su Pepito Rossi. Su questo suo inizio di stagione a dir poco strepitoso e condito da 14 reti in 17 partite!
«Hai già detto tutto. È stato un inizio di stagione strepitoso. All’inizio sul giocatore, rientrato dopo un lunghissimo stop, c’erano delle perplessità circa la sua condizione fisica. Ma Pepito è stato gestito molto bene ed ha dimostrato quello che sapevamo poteva dare fin dall’inizio della sua carriera. Rossi è un attaccante completo, fondamentale per la squadra, fa reparto da solo. E sulle sue spalle, quest’anno, si è caricato pure il peso dell’assenza di Mario Gomez. Questo l’ha responsabilizzato ulteriormente. Ed oggi, che dire… i numeri sono dalla sua parte. È un grande Pepito».
Chi le ricorda Pepito?
«Per la rapidità di esecuzione e per come si muove, mi ricorda un po’ Paolo Rossi. Però Pepito è più potente, è un giocatore che sa essere decisivo anche da fuori area con una delle sue giocate, mentre Paolo era più rapinatore d’area di rigore. Ma, ripeto, per la velocità dei suoi movimenti, assomiglia molto a Pablito Rossi».
Possiamo considerarlo l’attaccante italiano più forte del momento?
«Assolutamente sì. Anche se non si può sottovalutare Mario Balotelli, giocatore potenzialmente molto forte, ma penalizzato dai suoi stessi atteggiamenti. Il milanista è uno che, pur essendo un attaccante devastante, non si fa voler bene. Pepito, invece, è un campione in campo e non solo: non lo conosco personalmente, ma dicono sia anche un bravissimo ragazzo. Ed è quello che, fino ad oggi, ha fatto il percorso migliore. Se continua così, il posto da titolare ai Mondiali non glielo toglie nessuno. E pure se dovesse calare un po’…».
Avesse una squadra di calcio e un budget da spendere per uno solo dei due attaccanti, chi preferirebbe tra Rossi e Balotelli?
«Bella domanda questa! Ora come ora Giuseppe Rossi, anche se Balotelli ha una forza straordinaria. Sono giocatori di livello superiore, ma Pepito, forse, è più… universale».
Un’ultima cosa su Rossi: i tifosi lo hanno ribattezzato ‘il Fenomeno’, appellativo che era stato di Mutu. Secondo lei, dove si può collocare Pepito nella classifica dei fuoriclasse della storia viola?
«Prendo in esame gli ultimi 25-30 anni di storia viola e posso dire che Pepito si può collocare benissimo tra i primi 6-7 fuoriclasse della storia gigliata. Ai miei tempi c’era un fuoriclasse che rispondeva al nome di Giancarlo Antognoni, grande giocatore e persona eccezionale. Poi, Antonio ha passato il testimone a Baggio, uno dei tre fuoriclasse per eccellenza della storia della Fiorentina. Ma non vorrei che qualcuno si dimenticasse di altri calciatori che possono essere considerati fuoriclasse, ognuno nel proprio ruolo: da Bertoni a Passarella negli anni Ottanta, a Batistuta e Rui Costa a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila. Poi… arrivando ai giorni nostri, sì, troviamo Mutu e Rossi».
Si mormora (anzi, si insinua…) che con Gomez la Fiorentina potrebbe fare meno gol. Lei cosa ne pensa?
«Altra bella domanda! C’ho pensato anche io a questa probabilità. È possibile che Rossi possa segnare qualche gol di meno col rientro di Gomez, perché avrebbe meno spazio. Ma Pepito è un giocatore talmente intelligente che, nell’eventualità che fosse così, troverebbe la collocazione ideale per imporsi e continuare a fare i suoi gol e determinare. Ma al di là di ipotesi e probabilità, Gomez è un uomo d’area di rigore e credo che i due possano avere una grande affinità. Semmai, l’innesto del tedesco potrà offrire alla Fiorentina delle soluzioni in più per scardinare le difese avversarie che verranno a Firenze per chiudersi e non lasciare spazi. A quel punto potrebbero diventare ancor più fondamentali i cross dal fondo e le giocate sulle fasce di Cuadrado (un uomo che riesce davvero a fare la differenza) e Vargas (devastante in fase offensiva, un po’ meno in fase difensiva)».
Avendo a disposizione Rossi e Gomez, ma anche Cuadrado, Joaquin e Vargas, e appurato che i moduli sono solo numeri che, senza le qualità degli uomini a disposizione, avrebbero poco valore…quale pensa sia più calzante per la Fiorentina del 2014?
«Vedrei bene una Fiorentina schierata col 4-2-3-1 con Vargas, Rossi e Cuadrado alle spalle della punta Gomez. I due di centrocampo? Borja Valero e Aquilani, per esempio. Sarebbe una Fiorentina decisamente a trazione anteriore, ma la squadra di Montella ha ormai dimostrato di avere una mentalità offensiva».
Cos’è mancato di Gomez alla Fiorentina e cosa invece porterà ai viola il suo rientro?
«Sicuramente, arrivando da un club come il Bayern Monaco con il quale ha vinto tutto, porterà mentalità e una buona dose di esperienza. Mi auguro, poi, che possa incrementare il bottino in fatto di gol segnati. Ma attenzione, servirà un po’ di pazienza… non essendo un brevilineo come Pepito, all’inizio, non appena rientrerà, avrà bisogno di ritrovare la condizione fisica ottimale. Speriamo che faccia più in fretta possibile, perché siamo tutti un po’ curiosi di vedere all’opera la coppia Rossi-Gomez».
A cosa può ambire e cosa può vincere, la squadra viola, già da quest’anno?
«Credo che il 3° posto sia alla portata della Fiorentina. Così come la Coppa Italia. Per quanto riguarda, invece, l’Europa League… se i viola riusciranno a superare l’ostacolo Juventus, allora potranno dire la loro. Fiorentina-Juventus una finale anticipata? Quantomeno una semifinale…».
Per lottare per lo scudetto, cosa serve a questa Fiorentina?
«In primis, servirebbe che la Juventus fosse un po’ meno forte. E poi i viola dovrebbero cercare di fare risultato anche in quelle partite dove, magari, giocano meno bene. Quante volte è successo che i bianconeri vincessero match che non avrebbero meritato di vincere, perché hanno messo in campo grinta e determinazione? Ecco, anche la Fiorentina dovrebbe portare a casa qualche vittoria… non meritata».
Le piace più la Fiorentina di quest’anno o quella di un anno fa?
«Un anno fa i viola giocavano bene, benissimo, meglio di quest’anno, ma alcuni errori li pagavano cari. Quest’anno, invece, la squadra è un po’ meno brillante, un po’ meno bella, ma sembra decisamente più concreta».
La squadra di Montella, a quale delle sue Fiorentina assomiglia di più?
«Credo alla Fiorentina 1983-84. Eravamo avanti noi… una squadra già molto offensiva che scendeva in campo con una sorta di 3-5-2 (per la cronaca, quella Fiorentina, allenata da De Sisti, si classificò 3ª in classifica, dietro a Juventus e Roma: speriamo sia di buon auspicio, ndr)».
Monelli, la redazione di LaViola.it la ringrazia e le fa i migliori auguri di Buon Natale…
«Ricambio facendo gli auguri a LaViola.it e a tutti i tifosi viola!».