«Abito a Wimbledon, la San Casciano di Londra…». La risata è sostenuta da una voce rotonda, l’accento è di San Frediano, marchio di fabbrica. Il ragazzo di via Romana ne ha fatta di strada. Paolo Bertelli, il «Prof», preparatore atletico partito dal Campo di Marte – ai tempi di Baccani e Vittori, non due a caso, con Baretti presidente – ha viaggiato sulle rotte di Venezia, Udine, Roma (6 anni), Juventus (3 stagioni) e adesso Chelsea. Nel mezzo anche la Nazionale di Lippi e Conte, quella dell’ultimo Europeo. Il ragazzo giocava in Promozione, ora entra allo Stamford Bridge. Ma il cuore di Paolo batte a Firenze. La Fiorentina è l’amore di sempre.
Tutto è cominciato nell’87.
«Avevo 27 anni, mi ero appena laureato in Scienze Motorie. La Fiorentina aveva Baretti presidente e il professor Vittori preparatore. Lui con grande lungimiranza spiegò che nel settore professionistico servivano almeno due preparatori».
E allora?
«Ero in centro a Firenze, trovai Ciccio Esposito, mediano del secondo scudetto viola. Ero stato suo compagno allo Staggia, mi aveva anche allenato. Mi disse che Vittori cercava giovani, presi coraggio e mi presentai. Dopo una lunga chiacchierata sotto le tribune dello stadio, fui preso».
Prima esperienza?
«Con i Giovanissimi. Il mitico Egisto Pandolfini, responsabile del vivaio, decise che ero tirocinante, quindi lavoravo gratis. Da lì è partita la mia trafila, fino alla prima squadra con la quale iniziai a collaborare saltuariamente nell’89/’90 con Graziani in panchina. Ci salvammo alla fine col Parma e perdemmo la finale di coppa Uefa con la Juve…».
Da calciatore come se la cavava?
«Difensore centrale, a quei tempi si chiamava stopper. Ero un Chiellini dei poveri. Traguardo massimo, Promozione».
Rione di nascita?
«San Frediano, come il mio babbo Guidalberto che purtroppo se ne è andato troppo presto. Mamma è di Rifredi, zona Poggetto. Si chiama Meri. Sì, scritto così. Durante il fascismo Mary era proibito».
Firenze racconta che suo padre sia stato uno dei più grandi sarti di quell’epoca.
«Pare di sì… studio in via Tornabuoni. Da lui passava tutta la Fiorentina dello scudetto ’69 e anche quella dei Pontello. Mi sono emozionato nel leggere l’intervista rilasciata a Viola Week (uscita il 29 ottobre scorso, ndr) da Pecci. Eraldo ha ricordato le belle cene all’Antico Crespino con De Sisti e mio babbo. Lo ringrazio».
Mai pensato di diventare un figlio d’arte?
«Non mi piaceva cucire però il babbo mi faceva passare l’estate in sartoria a lavorare. A quel tempo funzionava così…».
Ricordi da giovane tifoso?
«Giocavo nel Nagc col grande professor Chiti e allenatore Petrini. La domenica facevo il raccattapalle e così vidi i viola per la prima volta il 31 marzo 1974: vincemmo 3-2 nonostante l’impresa di Pizzaballa che parò due rigori a De Sisti».
Quando è entrato in prima squadra?
«Con Ranieri nel ’93, aiutante in palestra e sono rimasto fino al ’98/’99. Nel settembre del ’98, dopo la partita di coppa Uefa a Bari contro l’Hajduk Spalato, Trapattoni ci chiese di partire subito per il Brasile perché Edmundo stava per diventare padre. Anche a me stava per nascere Giacomo: Antognoni mi disse di partire lo stesso, nel caso sarei rientrato subito».
Un’avventura…
«A Rio non ci chiesero nemmeno i documenti: una folla impazzita attendeva l’idolo Edmundo. Lo facevo allenare al mattino e nel pomeriggio grandi partite di calcio a casa sua con gli amici. E alla fine churrascata per tutti. Uomo generoso».
Prima di tornare a Firenze, lei andò a Venezia.
«Mi prese Spalletti e partii. Poi nel 2001 mi richiamarono alla Fiorentina perché Mancini non aveva il preparatore. Vincemmo la coppa Italia, ma l’anno seguente…».
La Fiorentina fallì.
«Una stagione terribile, mi vanto però di non aver messo in mora la società. Non ho preso tutto quello che mi spettava, ma va bene così».
In testa istantanee bellissime…
«Ho visto passare calciatori fantastici come Baggio, Diaz, Batistuta, Rui Costa, Toldo e tanti altri. In Primavera ho avuto la fortuna di lavorare a lungo con Chiarugi. Insieme abbiamo vinto una coppa Italia. Il mio palmares viola è ricco: ci sono anche uno scudetto Allievi nell’88 con Betti, Malusci e Banchelli e 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana con la prima squadra. Sono gli ultimi trionfi della Fiorentina…».
Da ex non deve essere stato facile tornare al «Franchi».
«Con il Venezia fu dura perché c’erano tutti quelli che avevo lasciato. Poi pian piano con gli anni ha preso il sopravvento il professionismo».
A Firenze con la Juve significa avere tutto contro…
«La notte in cui vincemmo 0-5 (17 marzo 2012, ndr), sullo 0-3 rientrai negli spogliatoi. Avevo capito che i nostri avrebbero continuato a spingere sul gas e io non potevo vedere massacrare la mia Fiorentina…».
Due stagioni dopo, il 20 ottobre 2013, i viola si presero una rivincita storica: da 0-2 a 4-2 in 16 minuti…
«I miei amici godevano come matti. Fino a poco tempo fa in via Lambertesca c’era il bar Rolando, dove mi fermavo a prendere il caffè. Ogni volta che entravo mi presentavano foto e tazze che celebravano quel trionfo».
A Stamford Bridge è arrivato il viola Alonso.
«Ragazzo eccezionale, educatissimo, con la voglia giusta di lavorare e un fisico bestiale. A Firenze ha imparato a difendere».
Il tifoso Bertelli che pensa della Fiorentina?
«I viola entreranno in coppa e non indico quale perché per me non ci sono tante differenze tra Champions ed Europa League. Sousa mi piace tanto perché ha un bel gioco. Conosco i suoi preparatori, sono molto bravi».
Prof, le manca Firenze?
«Mia moglie Lucrezia, tifosissima viola e miei figli Giacomo (18 anni) e Asia (16), loro purtroppo giallorossi, sono rimasti a casa. Faccio il pendolare, torno spesso. Vivo a Wimbledon, la San Casciano di Londra… C’è tanto verde, è fuori, ma sembra di essere in città. Mi informo sempre sul risultato della Fiorentina e appena finito al campo vado a rivedere la partita dei viola».
E chissà che un giorno Paolo non torni per la terza volta a Campo di Marte.
News
Paolo Bertelli, un fiorentino dal cuore viola a Londra alla corte del Chelsea
Iscriviti
Login
4 Commenti
ultimi
Altre notizie News
-
La giornata viola: il riassunto
Le principali notizie sulla Fiorentina di oggi, lunedì 8 settembre 2025 CorFio – Gosens:...
-
Kean a segno con la Nazionale. Gli azzurri pareggiano i conti contro Israele
Il centravanti viola riporta il risultato in parità dopo l’autogol di Locatelli. È il...
-
Bonucci: “Gattuso ha trasmesso grande energia. Oggi dobbiamo ripeterci”
Le parole dell’ex difensore, ora nello staff di Gattuso, prima dell’inizio della partita con...
-
Nazionale, ecco l’undici che sfiderà Israele. Di nuovo coppia Kean-Retegui
Sono uscite le formazioni ufficiali per la sfida degli Azzurri a Israele, valida per...
Di
Redazione LaViola.it