Focus
Palle inattive, esterni, e costruzione della manovra. Giorni preziosi, per tanti motivi
Al Viola Park Pioli lavora senza dieci giocatori ed è orfano di tutti gli attaccanti. Ma questi giorni di lavoro devono necessariamente segnare la svolta sotto diversi punti di vista
Giorni preziosi, di quelli che torneranno soltanto a novembre. Banale e scontato dirlo, ma Stefano Pioli sta sfruttando la sosta per cercare di sistemare diverse lacune della sua squadra. Fermo restando il problema attaccanti, tutti fuori con le rispettive nazionali, negli altri reparti si può lavorare eccome. La Fiorentina ha bisogno di farlo, curare i dettagli e migliorare situazioni di gioco precise. In questo senso difesa e centrocampo hanno argomenti e temi sui quali intervenire.
PALLE INATTIVE. Tema delicatissimo. Ma è inevitabile che si debba migliorare. All’attivo due gol nel finale del ritorno contro il Polissya (Ranieri e Dzeko) e la rete dello stesso Ranieri nel finale contro il Napoli. Se i gol in Europa hanno tranquillizzato il finale di gara, quello con i partenopei si è rivelato purtroppo inutile. Al passivo invece il conto è noto. Quattro gol pesantissimi presi in campionato. Da Luperto al 94′ della prima giornata col Cagliari, poi da Beukema col Napoli, Kempf con il Como e Cristante contro la Roma. Distrazioni costate carissime in termini di punti. Pioli dovrà decidere se questa marcatura mista uomo/zona, con castello centrale, sia da replicare o da abbandonare. Per ora i risultati non si sono visti. In ogni caso quattro gol presi in sei partite non sono pochi.
ESTERNI. Qui di tattico c’è poco. Conta sfruttare i giorni della sosta per recuperare fisicamente e mentalmente Dodo e Gosens, due elementi troppo importanti nel 3-5-2. I quinti in questo sistema di gioco fanno la differenza. Lo scorso anno Gosens ha messo a referto 8 gol e 10 assist, risultato decisivo nella finalizzazione della manovra. Dodo ha avuto numeri più bassi (nessun gol e 6 assist) ma era comunque fondamentale per la manovra, con la possibilità di saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Perderli entrambi, come di fatto li ha persi Pioli in questa fase della stagione, complica troppo il lavoro della squadra.
COSTRUZIONE DEL GIOCO E PALLEGGIO. Sono chiamati in causa i centrocampisti, ma non solo. Fin qui è mancato un regista arretrato, che nei test estivi si era intuito potesse essere Pongracic. Quando il livello si è alzato il croato però è andato in difficoltà, al netto di qualche uscita palla al piede (che può essere molto utile per superare la prima pressione, ma allo stesso tempo è molto rischiosa). Adesso lì in mezzo ci gioca Pablo Marí, con caratteristiche diverse e che nelle corde non ha un gran palleggio. Movimenti e situazioni di gioco che poi dovranno essere migliorate dal centrocampo, inteso proprio come reparto. Sparito nel secondo tempo contro la Roma, con la squadra spezzata a metà. Lì in mezzo serve alzare qualità e ritmo. Con la speranza che bastino questi giorni di sosta per vedere una Fiorentina all’altezza della situazione.