Editoriali

Palladino vuole una Fiorentina “violenta” per superare il Pana. Verso Terracciano troppa ingratitudine

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Fiorentina acciaccata, ma recupera Kean. L’intensità è la chiave per stasera e per le prossime partite. Terracciano si è meritato di giocare

Dopo quasi tre mesi, stasera (ore 18.45) la Fiorentina torna a giocare in Conference League. In programma l’andata degli ottavi col Panathinaikos, in quella Atene che tante delusioni diede ai viola nella scorsa stagione, quando la squadra allora guidata da Italiano vide sfumare per la seconda volta di fila in finale la conquista della coppa europea.

Non una pescata particolarmente fortunata quella dei viola, che agli ottavi trovano una squadra di tutto rispetto, che in rosa ha individualità importanti come Ounahi, Teté e Ioannidis, oltre all’acciaccato Pellistri e l’ex viola Dragowski tra i pali. Una squadra che sta vivendo una stagione di alti e bassi, un po’ come la Fiorentina, e che è capace di disputare ottime prestazioni ma anche prove disastrose. Il tutto in un ambiente che si preannuncia rovente, anche perché aspira ripercorrere le orme degli odiati cugini dell’Olympiacos.

A prescindere dalla faccia dell’avversario, conterà tanto con che atteggiamento scenderà in campo la squadra di Palladino. L’“approccio violento” di cui ha parlato il tecnico viola in conferenza stampa è la vera chiave di volta, ancor più dei vari sistemi di gioco. Il calcio di Palladino a Firenze non è mai stato spumeggiante, ma nelle sue vittorie stagionali più convincenti la Fiorentina scendeva in campo con grande intensità. Nelle prestazioni dei viola meno convincenti, invece, sul rettangolo verde si vedeva una squadra troppo molle e passiva. Per cercare di ritrovare continuità nel momento clou della stagione, tanto passa da questo. Dalla ferocia e dalla concentrazione. Vale sia per la partita di stasera, sia per quella di ritorno tra 7 giorni, sia per le prossime in campionato contro Napoli, Juve, Atalanta e Milan, che ci diranno a cosa può aspirare questa Fiorentina nel rush finale. Lo stesso Palladino ne è consapevole e ha battuto più volte sull’argomento nelle sue dichiarazioni pubbliche, certi che lo avrà fatto anche tra le mura del Viola Park.

Il tecnico viola stasera ritrova Moise Kean. Bisognerà capire quanto il trauma subito a Verona e le sue conseguenze (tra ferita ingombrante ed eventuali freni mentali) potrebbero influire sulle prestazioni dell’ex Juve, che resta però interprete indispensabile di questa Fiorentina. Insieme a lui una squadra con tante assenze e diversi giocatori acciaccati, ma assolutamente in grado di portare a casa il risultato. Anche con Terracciano in porta.

La polemica sul portiere italiano, che in tanti vorrebbero vedere seduto in panchina per fare spazio a De Gea, è francamente eccessiva. Terracciano si è meritato il rispetto mostrato da Palladino – anzi, si è meritato il rispetto di tutta la piazza – e il suo posto da portiere titolare di coppa per quanto fatto nelle tre precedenti stagioni alla Fiorentina. Se lo è meritato anche se non gioca da tre mesi, tempistica peraltro molto comune per gli estremi difensori che a inizio stagione vengono scelti per giocare solo nelle competizioni europee.

Terracciano non è un portiere superlativo, ma si è sempre dimostrato affidabile, scalzando nelle gerarchie numero 1 che via via arrivavano a Firenze per fare i titolari e che puntualmente si ritrovavano in panchina. Uno di questi è proprio Dragowski, che stasera i viola affrontano da avversario. Certo, nessuno di questi è paragonabile a David De Gea, un vero fenomeno, la cui carriera parla da sola. Ma negli spogliatoi contano anche gli equilibri. E questa è sicuramente una mossa che va in tale direzione, verso uno dei pochi senatori rimasti. Un portiere che ha fatto molto più di quanto ci si aspettasse da lui quando arrivò a Firenze, ma che in tanti hanno scaricato troppo velocemente.

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