Editoriali
Palladino riparte da un’ossatura, ma servono tanti cambiamenti. Difesa a 3 prima grande novità: chi ci guadagna?
Ripartire da ciò che è stato fatto e non ricominciare da zero: questo il pensiero di Palladino. Resta il fatto che la Fiorentina sul mercato dovrà intervenire pesantemente
L’era Palladino è già iniziata da qualche giorno, ma ieri il tecnico si è presentato alla stampa e ai tifosi, raccontando alcune delle sue idee per la Fiorentina che verrà. Una conferenza stampa nella quale il neo allenatore viola si è mostrato entusiasta e molto carico, per niente spaventato dal salto di categoria che rappresenta una piazza come Firenze rispetto a Monza.
In molti hanno evidenziato un atteggiamento da aziendalista di Palladino in questa conferenza, ma francamente era difficile aspettarsi altro. Sia perché, come detto, l’allenatore viene da una squadra inferiore a livello di risultati e ambizioni come il Monza, perciò vede nella Fiorentina un salto di qualità. Sia soprattutto per il contesto: una conferenza stampa di presentazione, sicuramente preparata con l’ufficio stampa della società, con accanto i dirigenti Pradè e Ferrari. Chiaramente le dichiarazioni non possono che essere concilianti.
CAMBIO DI MODULO. Palladino ha spesso utilizzato il consueto “politichese” applicato al mondo del calcio, ma qualche notizia l’ha data. In primis, il cambio di sistema di gioco. Pur tenendoci a sottolineare che non è un integralista, l’ex Monza ha affermato: “La mia idea è partire con una difesa a tre, quindi cambiare sistema di gioco e passare a un 3-4-3 o 3-4-2-1, come lo volete chiamare”. Un cambio di modulo da molti ipotizzato e ora certificato ufficialmente.
CHI CI GUADAGNA. Un sistema di gioco che potrebbe agevolare i tre centrali titolari già in rosa, Milenkovic, Martinez Quarta e Ranieri, ma che necessiterà di almeno un doppio intervento sul mercato dei difensori per consentire a Palladino di avere la giusta profondità nel reparto. Il passaggio alla difesa a tre dovrebbe agevolare anche Parisi, andato spesso in difficoltà in fase difensiva nella sua prima stagione a Firenze, soprattutto per ragioni fische. “Se giochiamo 3-4-3, Parisi è perfetto per fare il quinto“, ha dichiarato Palladino. L’anno scorso non c’è stata storia: Biraghi era il titolare e l’ex Empoli la riserva. Quest’anno le cose potrebbero andare diversamente.
Chissà se le cose andranno diversamente anche per Sottil, che ha ricevuto un bell’attestato di stima da Palladino. “Ha tutte le qualità per performare ad alti livelli, devo essere bravo io a trovare la chiave giusta e metterlo in condizione di far bene. Mi prendo io la responsabilità“. Parole che sanno di investitura, per un giocatore che non ha mai convinto a pieno a Firenze e sul quale il tecnico sembra puntare davvero. Insieme a lui, inevitabilmente, anche Gonzalez (“per me è un top player“), a formare la coppia di esterni/trequartisti dietro alla punta. Ovviamente, in attesa di rinforzi dal mercato anche in questo reparto.
SITUAZIONE CENTRAVANTI. E Beltran? Più vaghe le parole di Palladino: “Può giocare sotto punta nel 4-2-3-1 e secondo me può fare anche la punta, ne abbiamo parlato”. Non è dunque ancora chiaro il ruolo in cui verrà utilizzato l’argentino. Certo, se venisse riproposto come prima punta, riemergerebbero i dubbi sui limiti fisici dell’ex River Plate, che ha faticato non poco nel fare a sportellate con i difensori europei. Diverso il discorso se venisse utilizzato dietro il centravanti. In entrambi i ruoli, Beltran dovrà confrontarsi con la concorrenza nei reparti.
Parlando del futuro centravanti, le risposte di Palladino sono state evasive. Era inevitabile, perché quando si toccano argomenti che riguardano il calciomercato vige un dogma di assoluta segretezza. Cercando di interpretare le parole del tecnico, Palladino non chiede un attaccante di questo o di quel tipo, chiede un attaccante forte. Capace di segnare tanti gol. Poi ci penserà lui a modellare il resto della squadra a seconda delle caratteristiche fisiche, tecniche e tattiche del futuro numero nove.
OSSATURA SÌ O NO? Sul mercato in generale e sulla rosa attuale della Fiorentina in generale, oltre ad affermare l’ovvio (“chiedo giocatori di qualità: se vogliamo alzare il livello c’è bisogno di giocatori del genere”), Palladino ha fatto storcere il naso ad alcuni quando ha affermato che “la squadra ha già un’ossatura forte e solida da mantenere”. Visto che il centrocampo (salvo Mandragora) verrà completamente rivoluzionato e anche l’attacco subirà pesanti rimaneggiamenti, con gli addii quasi certi di Nzola e Ikoné e tanti giocatori in bilico come Barak e Kouame, sembrano dichiarazioni di facciata. Tuttavia, una parte di verità c’è.
LE CERTEZZE. La Fiorentina di Palladino ripartirà dai tre difensori centrali già in rosa, augurandoci che dal mercato arrivino calciatori che possano metterne in discussione la titolarità. Salvo esigenze di mercato, ripartirà anche da Terracciano, altro giocatore che ha ricevuto un attestato di stima importante del tecnico (“puntiamo su di lui fortemente”). Sugli esterni, mercato permettendo, le coppie Dodo-Kayode e Biraghi-Parisi non verranno toccate. A questi dobbiamo aggiungere il centrocampista Mandragora e gli attaccanti Gonzalez e Beltran. Piacciano o meno questi nomi, la Fiorentina possiede già un nucleo di calciatori dal quale intende ripartire. Il tutto senza citare i giocatori in scadenza, il cui futuro verrà rivelato nelle prossime ore. C’è però la sensazione che nessuno di loro rimarrà a Firenze.
RIPARTIRE E NON RICOMINCIARE. Palladino non vuole ricominciare da zero, ma ripartire da ciò che Italiano ha costruito (“È stato fatto un percorso che va portato avanti: non è tanto la partenza di quest’anno quanto quello che è stato costruito”). Ed è giusto così, perché prima di Italiano i viola lottavano per non retrocedere e l’ex tecnico ha oggettivamente alzato l’asticella. Resta il fatto che la Fiorentina dovrà inevitabilmente subire pesanti rimaneggiamenti, dopo un ciclo che è andato a esaurirsi. Ripartire da ciò che è stato fatto, ma l’obiettivo è quello di crescere. D’altra parte, ‘ambizione‘ è stata la parola chiave di Pradè.
Per dimostrarlo servono i fatti, a cominciare dal mercato. Per mettere a disposizione di Palladino una rosa forte, competitiva sui tre fronti. Il tecnico è pronto e carico per la nuova sfida. Anche lui dovrà dimostrare di esserne all’altezza. In bocca al lupo.