Rassegna Stampa

Palladino, il 3-5-2 è la via d’uscita. Coperta corta davanti e più solidità dietro

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L’allenatore è tornato alla versione estiva della sua Fiorentina. Kean e Gud non al meglio, Zaniolo squalificato a Napoli. E Marì non in lista Uefa

Gira e rigira il 3-5-2 è stato la “salvezza” di Raffaele Palladino, sistema di gioco preferito con cui l’allenatore viola aveva iniziato la sua esperienza in viola, salvo poi abbandonarlo e virare sul 4-2-3-1 e derivati (difesa a quattro fissa, comunque) per uscire dall’allora crisi e cambiare il corso delle cose. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

AL PASSATO. Era il 3-4-2-1 a quei giorni di fine estate, per la precisione, che non poteva essere stavolta proprio per un discorso numerico (non c’erano a disposizione tre attaccanti per problemi contingenti) e così 3-5-2 puro è stato: e la Fiorentina è ripartita battendo il Lecce. E vedremo se ripartenza vera sarà (il calendario propone Napoli e Juventus prima della sosta, Atalanta e Milan alla ripresa), ma intanto da quello Palladino riparte anche ad Atene.

COPPIA D’ATTACCO. Rifugio sicuro per un paio di motivi belli pesanti: la ritrovata imbattibilità della porta di De Gea dopo tre sconfitte di fila e cinque gol al passivo, la garanzia di non dover andare oltre due attaccanti di ruolo per comporre l’attacco in questo momento che là davanti la coperta è un po’ corta. Sia verso Atene (con Kean che non sarà al meglio) e a Napoli (non ci sarà Zaniolo). Con Gudmundsson sì recuperato miracolosamente ad appena dodici giorni da una frattura al coccige ma non al meglio. Sulla difesa a tre c’è però un piccolo-grande dubbio: Pablo Marí non è in lista Uefa. Dubbio risolto con Comuzzo al posto dello spagnolo subito dal 1’ ad Atene tenendosi Moreno di “riserva” come centrale.

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