Squadra che vince non si cambia, vero, ma anche squadra che trova un’identità non si cambia. Questo il pensiero di Palladino
Palladino, a Lecce, è pronto a confermare in blocco la squadra che ha vinto contro il Milan. Questa squadra, così, ha trovato la sua identità. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
Il progetto è questo e gli allenamenti, che da un paio di giorni si ripetono con il gruppo di nuovo al completo al Viola Park, portano alla sua realizzazione: e a dirla tutta, affonda le radici neanche nella partita con il Milan, ma in quella della settimana precedente con l’Empoli, perché Adli ha rappresentato l’unica novità dagli azzurri ai rossoneri.
E quella squadra, quegli undici giocatori pensati e schierati per avere la meglio su Maignan e compagni, hanno dato le risposte che Palladino aveva chiesto ai suoi, e se certi errori e certi difetti rimangono e va trovato il modo di eliminarli, sono state più le cose positive che alla fine hanno prodotto il 2-1: la coppia d’attacco Kean-Gudmundsson con i due che si sono cercati e trovati (vedi l’assist del centravanti per il gol dell’islandese), un centrocampo di lotta e di governo, la difesa che ha complessivamente tenuto e, su tutto, l’identità.
«Adesso ce l’abbiamo», ha detto l’allenatore, e magari il concetto è esteso a tutto il gruppo, anzi sicuramente è esteso, ma non è un caso che vittoria e identità siano arrivate quando il progetto è stato messo in pratica. E allora perché cambiare?

Di
Redazione LaViola.it