Allegri si difende ad oltranza, rinunciando a ripartire. Ma la Fiorentina non sfonda nonostante il largo possesso
Un tiro, un gol. Facile indovinare di chi sia stato l’unico tiro in 45 minuti (poi ne arriveranno altri due e basta) e l’unico gol. Ma forse ancora più facile è indovinare chi abbia fatto 24 tiri tenendo la palla per il 73 per cento del tempo perdendo la partita. Fiorentina-Juventus 0-1. La partita è stata un classico del repertorio bianconero di questa e di altre stagioni e un classico anche per i viola. Palla alla Fiorentina, campo alla Juve. Già alla fine del primo tempo i viola avevano raggiunto il 73 per cento di possesso palla e concluso 12 volte, ma l’unica volta che al tiro è arrivata la Juve, ha segnato. L’azione è stata un insieme di errori della difesa viola, uniti all’intuizione di Allegri che qualche minuto prima aveva invertito le posizione delle due mezze ali, spostando Rabiot sul centrodestra per sottrarlo alla marcatura fisica di Mandragora e dirottarlo su Arthur, meno severo nel controllo dell’avversario. Non a caso è stato il francese a lanciare Kostic sulla sinistra, il serbo ha sfruttato l’unica uscita sbagliata (nei tempi) di Parisi, cross sul primo palo, irruzione di Miretti che ha bruciato Martinez Quarta. Italiano ha provveduto a invertire le posizioni di Arthur e Mandragora solo dopo aver preso il gol. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
COME VOLEVA ALLEGRI. Erano passati appena 10 minuti e la partita si è adagiata fra le braccia della Juve. Era quello che voleva, quello che sa fare meglio, difendersi e ripartire. Bene la prima fase (anche perché Beltran era fisicamente inadeguato ad affrontare i duelli con gente come Bremer, Gatti e Rugani), assai meno la seconda, la ripartenza. Tanto sforzo offensivo, tanta pressione, tanto possesso, ma nella Fiorentina è mancata la stoccata, ovvero ciò che più conta in questo gioco.
SCUDETTO IN DIFESA. La Juve ha fatto la Juve, ha vinto senza preoccuparsi del modo. E’ alla quarta vittoria consecutiva, le ultime tre per 1-0, ma è l’unica a mantenere il passo dell’Inter pur avendo un organico inferiore come quantità e soprattutto qualità. Nella sua storia non sono pochi gli scudetti vinti così, con la compattezza, la forza difensiva e mentale. La Fiorentina è arrivata invece alla terza sconfitta di fila, era già capitato con Italiano, ma mai senza segnare un gol. Se si fermano anche Gonzalez e Bonaventura, il problema si fa serio: i due centravanti per ora non sono all’altezza.
Di
Redazione LaViola.it