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Il PAGELLONE DI VI.IT, l’attacco: Vlahovic domina. Ribery così così. Malissimo Kouame

I voti ai singoli della Fiorentina al termine della stagione 2020-21. Per quanto riguarda l’attacco domina Vlahovic. Così così Ribery. Malissimo Kouame

Si conclude con il 13° posto in classifica il campionato della Fiorentina, il terzo consecutivo passato tra i bassifondi della Serie A. Fine stagione, tempo di bilanci e pagelle. Dopo difesa e centrocampo è la volta dell’attacco:

VLAHOVIC Voto 8 Non ci fosse stato lui, al pari di Dragowski, chissà dove sarebbe finita questa Fiorentina. A inizio stagione male, tra l’ingresso di San Siro e altre prestazioni negative. Poi la svolta con l’arrivo di Prandelli e l’impiego da titolare fisso. Tanto lavoro sui fondamentali, come la protezione della palla e il gioco spalle alla porta, oltre che nei movimenti. Freddissimo nel prendersi la responsabilità di tirare rigori in momenti delicati della stagione, come con Sassuolo e Verona all’andata, per poi fare un salto di qualità notevole tra il gol al Cagliari al Franchi, quello alla Juventus allo Stadium, la tripletta di Benevento, il gol in spaccata volante con lo Spezia, la doppietta all’Atalanta, quella di Bologna e con la Lazio. Oltre al cucchiaio con la Juventus dal dischetto che difficilmente potrà dimenticare. 21 reti, (6 rigori) 4° assoluto in Serie A, a 21 anni, niente male. Anche e soprattutto per come era iniziata la sua stagione.

RIBERY Voto 5.5 I numeri, anche in relazione al cospicuo ingaggio che percepisce dalla Fiorentina, non sono esaltanti. Quando è stato bene, tuttavia, ha fatto la differenza. Dal doppio assist di San Siro in Inter-Fiorentina, alla combinazione di altra categoria con Bonaventura conclusa in rete scartando il portiere in Torino-Fiorentina. Bellissima la prestazione dell’andata con la Juve, con assist al bacio per Vlahovic, così come quella con Castrovilli e Vlahovic in occasione del 2-1 inflitto al Crotone. A segno anche con il Milan al Franchi, con sprazzi di talento puro. Bottino finale: 2 gol e 6 assist. 9 le gare di campionato saltate tra problemi fisici e due squalifiche, una delle quali evitabile come contro il Genoa.

KOUAME Voto 5 Da mani nei capelli. Non tanto per errori sotto porta, quanto per evidenti limiti tecnici, come sullo stop/controllo del pallone, evidenziati dall’inizio alla fine di una stagione da incubo. 2 gol, entrambi all’Inter, di cui uno bellissimo in Coppa Italia, e la giocata in contropiede con assist a Vlahovic contro l’Atalanta. Queste sono le uniche cose positive da ricordare della sua stagione, oltre ai quasi 18 milioni rifiutati dalla Fiorentina a gennaio per lasciarlo partire.

KOKORIN S.V. Arrivato in fase di preparazione dopo mesi di stop del suo campionato, si è rifatto male due volte a livello muscolare. La lesione rimediata con la Roma lo ha costretto a stare ai box per quasi due mesi. Nella manciata di minuti giocati, 91 diluiti tra Inter, Udinese, Roma e Crotone non ha toccato palla. Restano enormi dubbi sul tipo di operazione fatta dalla Fiorentina, che aveva bisogno di una punta pronta da alternare a Vlahovic, ma che dopo un girone intero non sa ancora se è, o meno, un giocatore in grado di poter giocare in Serie A.

CALLEJON S.V. Altra operazione alla Kokorin…Un po’ per caratteristiche, che mal si sposavano coi moduli di Iachini e Prandelli, un po’ perché coi suoi oltre 2 milioni di ingaggio netti è rimasto quasi sempre a guardare. Due giocate da segnalare: l’assist a Vlahovic in Fiorentina-Cagliari dell’andata, una palla da tre punti e il gol, l’unico segnato in stagione e grazie ad una deviazione, in Coppa Italia col Padova. Al netto delle assenze causa covid in Parma-Fiorentina e Fiorentina-Benevento, è rimasto in panchina senza neanche entrare in 13 gare di campionato sulle 33 disputabili dal suo arrivo, giocando titolare solo 6 volte, e quasi mai nel suo ruolo. Non sarà stato il Callejon dei tempi migliori, ma giusto un anno prima, col Napoli, aveva collezionato 4 reti e 10 assist tra Serie A e Champions League, collezionando 45 presenze.

MONTIEL S.V. Il preziosissimo gol ai supplementari contro l’Udinese in Coppa Italia ha alimentato uno dei tanti quesiti della stagione: perché non metterlo mai? Prandelli e Iachini hanno sempre parlato di un giovane di grandissimo talento e qualità, ma ancora acerbo a livello soprattutto fisico. E allora perché non mandarlo a crescere altrove?

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