I voti ai singoli della Fiorentina al termine della stagione 2020-21. Per quanto riguarda la difesa buone indicazioni arrivate da Dragowski e pochi altri
Si conclude con il 13° posto in classifica il campionato della Fiorentina, il terzo consecutivo passato tra i bassifondi della Serie A. Fine stagione, tempo di bilanci e pagelle. Iniziamo dalla difesa:
DRAGOWSKI Voto 7 Non ci fosse stato lui…Più e più volte decisivo in stagione, con qualche punto debole rimasto tale, come nel gioco con i piedi e sulle uscite, ma tra i pali nulla da dire. Anzi. I progressi sono stati evidenti nel suo percorso che lo ha visto tenere a galla spesso e volentieri una Fiorentina apparsa per larghi tratti di stagione sul filo del rasoio. 2 i rigori parati, quello decisivo col Cagliari nella vittoria dell’andata e quello inutile ai fini del risultato con il Milan. Diverse le parate provvidenziali: da quelle col Verona al ritorno a quelle con l’Udinese nel 3-2 di inizio campionato, gare in cui, se la Fiorentina ha vinto, lo deve in gran parte anche a lui. Sette le gare concluse senza reti al passivo.
TERRACCIANO 6 Sette presenze sono poche per essere valutato diversamente, sia in positivo che in negativo. Quando è stato chiamato in causa, tuttavia, ha sempre risposto presente. Non perfetto nell’ingresso a gara in corso col Milan, fenomenale col Padova a ottobre, bene con Napoli e Udinese-Inter in Coppa Italia, inoperoso col Cagliari, molto bene contro il Crotone all’ultima giornata.
ROSATI S.V. Mai impiegato.
VENUTI Voto 6.5 Non sarà Javier Zanetti, né Maicon, ma quando è stato impiegato raramente ha steccato. Impegno e attaccamento alla maglia viola massimi. Uno dei pochi su cui Iachini e Prandelli hanno potuto contare, sempre, ottenendo prestazioni costantemente a livelli sufficienti. 1 gol, col Padova in Coppa Italia, 1 assist per Bonaventura, col Bologna.
CACERES Voto 6 A volte sfasato, soprattutto a inizio stagione. I postumi del covid, evidentemente, non lo hanno agevolato. Molto male, ad esempio, con lo Spezia a Cesena e con la Sampdoria, sempre all’andata. Nel momento più duro, tuttavia, ha tirato fuori tutta la grinta che da sempre lo contraddistingue, sfornando ottime prestazioni. Da ricordare il gol alla Juventus nel giorno dello 0-3 allo Stadium e il gol del momentaneo 0-2 contro il Verona al ritorno.
PEZZELLA Voto 4.5 La nota più dolente della stagione della Fiorentina. Un campionato iniziato malissimo, con un problema alla caviglia che lo ha costretto a saltare la preparazione giocando la prima parte di campionato al singhiozzo, e proseguito peggio. Da incubo le prestazioni con Parma e Milan in casa, Torino e Bologna fuori, tra linee del fuorigioco non riuscite e marcature perse.
MILENKOVIC Voto 5 Al pari dell’argentino, anche il giovane serbo ha spesso e volentieri deluso. Le difficoltà maggiori, non a caso, la Fiorentina le ha patite dietro. Diversi i gol sulla sua coscienza: da quello di Udine a quello con la Roma in casa, fino al rosso ingenuo di Torino nell’episodio con Belotti.
BIRAGHI Voto 5.5 Altra nota dolente. Partito a razzo con buone prestazioni tra Torino, Inter e Spezia, si è involuto in maniera evidente finendo, con Prandelli, spesso in panchina. Nonostante i 5 assist, assieme al gol con lo Spezia, la sua stagione è insufficiente, soprattutto in virtù dei tanti gol subiti e partiti dalla sua corsia, come con la Lazio all’andata sul colpo di testa di Lazzari, o sul gol subito a Verona, passando per l’errore grossolano col Benevento nello 0-1 dell’andata fino alla combinazione Quagliarella-Candreva-Quagliarella in Samp-Fiorentina. Tanti, inoltre, i cross sparati sull’avversario, e un rapporto spinta/copertura decisamente deficitario.
MALCUIT S.V. Quasi mai impiegato, il suo innesto a gennaio ha da subito avuto il sapore del tappabuchi per la partenza di Lirola. Era stato Prandelli a spingere per il suo arrivo dal Napoli, perché di lui piacevano velocità e qualità di spingere e arrivare sul fondo. Disastroso col Parma nel 3-3 interno, per poi scomparire.
IGOR Voto 6 Il ragazzone brasiliano è uno dei pochi elementi che si salvano in stagione. Un po’ titubante all’inizio, come quando subentrò male con lo Spezia dopo aver collezionato tante panchine, salvo poi cambiare marcia, soprattutto con Prandelli. Male a Napoli, benissimo con la Roma da esterno al posto di Biraghi, salvo poi farsi male e dover resettare nuovamente tutto. Il meno peggio tra i difensori di questa Fiorentina 2020-21.
QUARTA Voto 6 Esuberanza, aggressività e sfrontatezza piacciono tantissimo. L’argentino, partito in sordina, ha faticato nell’inserirsi nelle dinamiche di un calcio nuovo, con quella caratteristica di tentare sempre l’anticipo che a volte ha pagato in bene, come con quel recupero decisivo che dette il là al gol di Vlahovic col Cagliari all’andata, altre volte in negativo, con avversari e marcature persi. E’ giovane, ha ampi margini di miglioramento e può essere, come Igor, sarà (o almeno dovrebbe) uno dei punti fermi della Fiorentina del futuro.
BARRECA S.V. Quattro presenze, due delle quali da titolare, tra campionato e Coppa. Sfortunato e ingenuo nel causare dopo 5’ della gara d’andata con l’Hellas il rigore dello 0-1.
MAXI OLIVERA S.V. Tornato dopo l’ennesimo prestito colleziona una manciata di minuti e un’ultima “passerella” da centrale a Crotone senza neanche avere il “privilegio” della foto di Sky.
Di
Gianluca Bigiotti