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Pagellone 2018 VI.IT, l’attacco: disastro totale. Brilla solo la stella di Federico Chiesa

Fine anno, tempo di bilanci. Voti e analisi di quanto accaduto da inizio stagione ad oggi in casa Fiorentina

Con la chiusura del mese di dicembre si chiude anche il girone d’andata. E come sempre è anche tempo di tirare giù un primo bilancio di quanto accaduto in casa viola da luglio ad oggi. Dopo difesa e centrocampo è la volta dell’attacco.

PJACA VOTO 4 Meno non è politically correct, ma la votazione è fin troppo generosa. Non ha fatto niente in questi primi mesi di avventura fiorentina. Nulla, se non un gol contro la Spal che lo facevano un po’ tutti, e qualche giocata a Marassi contro la Samp ad inizio stagione. Poi il nulla cosmico. Lento, quasi mai un dribbling, quasi mai in grado di rendersi pericoloso. Eppure di occasioni ne ha avute, eccome. Ma ormai, quello che doveva far fare la differenza a questa Fiorentina è fin qui catalogabile come flop. Ma ancora tempo per arrivare almeno vicino alla sufficienza ne ha. Salvo ritorni al nord anticipati.

CHIESA VOTO 7 Per lunghi tratti ha tirato avanti la carretta. Tra maglia viola, nazionale, strappi, dribbling ed un costante predicare nel deserto di un reparto d’attacco in cui viaggia ad un’altra velocità rispetto a tutti. Ma alla voce cinismo deve migliorare. E tanto. Troppe occasioni sprecate, troppe volte avanti a testa bassa con testardaggine. Sei mesi di talento puro e generosità, e quasi sempre unico bagliore di tecnica e luce in un grigiore preoccupante. Il 2019 potrebbe essere l’anno della consacrazione. Step da fare ce ne sono ancora diversi. Ma fin qui molti più applausi che demeriti.

SIMEONE VOTO 4.5 La topica di Marassi chiude una prima parte di stagione ai limiti del disastroso. Errori clamorosi, e pochissime prove sufficienti per 4 gol in un girone d’andata da incubo. Esultanza polemica post Empoli da dimenticare come tanti errori da buttarsi alle spalle. Quello visto da marzo in poi non è lo stesso Simeone visto da agosto in poi. Lo sa la critica, lo sa il tifo, lo sa Simeone stesso. I mezzi per fare meglio ha dimostrato di averli. E da gennaio in poi dovrà cambiare marcia.

SOTTIL S.V. Peccato per quella palla gestita così così all’Olimpico contro la Lazio. Perché poteva svoltargli carriera e stagione. Ed invece è rimasto a guardare praticamente sempre. A gennaio partirà. Evidentemente, per Pioli, non è ancora pronto.

VLAHOVIC S.V. Non può bastare un tempo (disastroso) col Sassuolo in un primo tempo orribile di tutta la squadra per bocciarlo. Giovanissimo, classe 2000, con qualche minuto a disposizione e niente più. I numeri sembra averli. Ma adesso o gioca o va a giocare. Altrimenti il tempo rischia di passare senza progressi.

MONTIEL S.V. Non è ancora pronto per la prima squadra. Pioli è stato piuttosto chiaro. Peccato perché a numeri e tecnica sembra esserci tutto. Ed in Primavera, ma non avevamo dubbi, sta facendo la differenza. Chissà che col passare dei mesi non possa far ricredere il tecnico viola. La curiosità di vederlo all’opera è tanta.

THEREAU S.V. Più tatuaggi addosso che minuti in campo. L’anno scorso di questi tempi iniziava il suo declino dopo aver salvato la baracca in più di un’occasione ad inizio stagione. Quest’anno è stato più in infermeria e tribuna che in campo. Ed a gennaio partirà. Peccato, perché qualcosa in più  poteva fare.

GRAICIAR S.V. Bho. Qualche convocazione e nulla più.

MIRALLAS VOTO 6.5 Quando ti ritrovi nella squadra più giovane d’Europa sai che devi dare qualcosa in più se proprio giovanissimo non lo sei più. E così ha fatto. Il palo colpito contro l’Inter trema ancora. Il pareggio di Reggio Emilia col Sassuolo ed il gol che ha avviato la rimonta con l’Empoli hanno evitato che il malumore in città esplodesse diventando aperta contestazione ed ha rimesso in carreggiata la Fiorentina. Fin qui buone cose. Ora da lui ci si attende costanza.

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