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Pagellone 2017-18 di VI.IT: i voti alla stagione viola, partendo dalla difesa

Si chiude la stagione 2017-18, tempo di bilanci anche in casa Fiorentina. Non quelli meramente economici, per quello ci sarà il CDA a breve, ma quelli strettamente tecnici. Partiamo dalla retroguardia che ha chiuso con questi numeri: 8° difesa con 46 gol subiti; 14 volte porta inviolata per i portieri viola, che tuttavia non hanno convinto.

SPORTIELLO: 5.5 Ha alternato ottimi momenti a periodi di amnesie ed errori. Chiudendo, peraltro, male. Degno di nota il terzo periodo di inviolabilità più lungo in casa Fiorentina con 525 minuti messo a referto nel periodo delle 6 vittorie consecutive, ma con qualche limite nelle uscite (gol di Pavoletti  giusto per non andare troppo indietro nel tempo), e nella lettura di alcune situazioni da calcio piazzato (i gol di Bernardeschi e Cahlanoglu). Con i piedi, poi, un brivido costante con una sicurezza mai veramente acquisita. 5,5 come i milioni da versare all’Atalanta, sui quali vi è ancora tanta incertezza. Sicuramente sono più le giornate negative che quelle positive ad aver rubato l’occhio nella sua stagione. Così così.

DRAGOWSKI: 4.5 Pian piano le ottime referenze che aveva si sono dissolte vedendolo all’opera, errore dopo errore. Dalla Coppa Italia alle gare contro la Lazio in campionato fino all’ultimo spezzone contro il Milan, certezze non ne ha mai date. Anzi. In stagione non era mancato uno sfogo classico “voglio giocare, non è facile stare sempre in panchina” che però, poi, alla riprova dei fatti, si è dimostrata per lui controproducente. Rimandato, ed in modo importante.

LAURINI: 6.5 L’acido lattico, l’ex Empoli, se lo sogna pure la notte. Un problema cronico, per il francese, fermo per problemi muscolari un giorno sì e l’altro no. Ma buono il suo rendimento, senza piedi sopraffini ma quanto a fase difensiva molto bene. Forse sopra le aspettative. Tutto sommato positivo.

BIRAGHI: 6 Più volte Pioli lo ha elogiato per il margine di crescita. E più di una volta ha strappato applausi per generosità, evidenziando anche un mancino esplosivo come in occasione del gol al Chievo, o educato per i tanti cross tagliati che hanno mandato in gol Simeone un paio di volte di testa, ma anche Pezzella con i tiri dalla bandierina. Tatticamente e sulla fase difensiva, non eccelso. Tanto che in alcune gare, partite col piede sbagliato, poi ha lasciato agli annali prestazioni totalmente da dimenticare andando in tilt. Come alternativa, tuttavia, si è dimostrato più che valido. Non è certo Maldini.

GASPAR: 4.5 Malissimo, per fase difensiva, e semi impalpabile in quella offensiva. In teoria doveva essere l’esterno di spinta alla Pasqual con il piede opposto. Soprattutto nel 3-5-2. Ed invece, se non per l’assist a Gil Dias a Verona all’andata ce lo ricordiamo per pochissimo, se non per tante panchine. E per i 4 milioni versati al Guimaraes. Prosegue, diciamo così, la tradizione dei Diks, Gilberto e compagnia cantante. Se ne poteva fare anche a meno.

MILENKOVIC: 7 Lui, invece, le referenze a differenza di Dragowski le ha confermate sul campo. Dopo esser stato tenuto in naftalina a lungo da Pioli ha dimostrato pronti via di essere un difensore potenzialmente top. Personalità da big, con la smusata ad Higuain in Fiorentina-Juve che ancora il Pipita se la ricorda, e diverse prove ottime lo elevano a vera sorpresa di questa stagione viola. Rivelazione.

PEZZELLA: 6.5 E menomale è arrivato negli ultimi giorni di mercato. Il suo nome circolava da tempo, ma quando sembrava ormai destinato a non arrivare più, alla fine, ecco la zampata. Quasi 10 milioni di euro per l’ex Betis sono un ottimo investimento. Rendimento, tuttavia, anche per lui non sempre costante. Qualche giornata no l’ha vissuta anche German, ma nel complesso più che sufficiente, e base solida per il futuro prossimo. Pilone.

HUGO: 6 Dopo un difficile ambientamento, ha poi cambiato marcia dimostrando affidabilità. Non è Nesta, ma non è detto che non possa crescere ancora. Anzi, è ciò che si aspetta la Fiorentina che sull’ex Palmeiras ha investito una cifra importante. E’ stato anche il primo a dare il via al saluto al capitano col gol al Benevento in una giornata che in pochi dimenticheranno.  A livello tattico qualche difficoltà se l’è portata dietro, ma tutto sommato è sufficiente la sua annata. Buona la prima.

MAXI OLIVERA: 4.5 C’è stato bisogno anche di un comunicato per ricordare la storia di colui che in due anni non ha mai dimostrato di poter essere da Fiorentina. Amnesie tattiche, male in fase difensiva, e spinta pressoché nulla. Doveva essere il post Marcos Alonso. Ed invece, ha fatto rimpiangere quasi quasi anche Milic. Non lo conoscete? Problema vostro. 

CONTINUA…

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