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Pagellone 2017-18 di VI.IT: i voti alla stagione viola, il centrocampo

Si chiude la stagione 2017-18, tempo di bilanci anche in casa Fiorentina. Non quelli meramente economici, per quello ci sarà il CDA a breve, ma quelli strettamente tecnici. Dopo la retroguardia (LEGGI QUI) è il momento del centrocampo. Uno dei migliori per gol e assist degli ultimi anni, tuttavia fatto di tanti alti e bassi.

CRISTOFORO: 4.5 Dubbi dopo averlo visto all’opera sporadicamente un anno fa, ce n’erano pochi. Sulla carta era arrivato con caratteristiche di costruttore di gioco. Ed invece  se ne andrà con l’etichetta di mistero. Come sia arrivato qua, e come ci sia rimasto. Usato per lo più come tappabuchi nel momento del bisogno, è andato malissimo. Nonostante un comunicato che ne elogiasse palmares e caratteristiche. Un po’ come il decimo al calcetto quando qualcuno dà forfait all’ultimo momento.

VERETOUT: 7 Col bolide che si stampò sul palo a San Siro alla prima prese le misure. Il gol all’Hellas su punizione semplicemente mix di precisione e potenza esplosiva. La tripletta alla Lazio, la doppietta alla Samp in Coppa, gli apici, di un rendimento costante molto positivo. Capacità di inserimenti ottima, magari da sfruttare anche meglio. 10 gol al primo anno in Italia sono un ottimo punto di partenza. Piacevole sorpresa.

SANCHEZ: 5 Treccine e ambizione ok, con la voglia di andare a giocare a Gennaio per non perdere il mondiale. Ma quando è stato chiamato in causa, non è mai andato del tutto bene. Resta da capire perché con la Colombia sia sempre e comunque uno dei migliori. Ma questo è un altro discorso. Probabilmente se ne andrà da Firenze per andare a strappare gli ultimi milioni in Cina. Non ci saranno certo orde di tifosi in lacrime per un suo addio. Adios.

DABO: 6.5 Quando si è tolto la maglia a Genova ha fatto storia. Doti fisiche mostruose, ed evidenti. Ambientamento ok, caratteristiche tecniche ancora da scoprire. Ottimo impatto. Uomo spogliatoio, tra social e pianoforte, con margini di crescita. Esplosivo.

BENASSI: 6 A tratti molto bene, a tratti trasparente. Arrivato con premesse importanti, non ha spaccato la stagione della Fiorentina. Bene nel periodo dei 3 gol di fila a Ottobre, a fare da intermedio tra un periodo di dubbi tattici ad inizio stagione quando Pioli lo faceva giocare più alto nel 4-2-3-1 e prima di una lunga pausa di rendimento fino al finale di stagione in crescendo. Dovrà sicuramente mostrare qualcosa in più. Sulla fiducia.

BADELJ: 7 Il suo discorso in Santa Croce nel giorno del funerale di Davide Astori riecheggerà ancora a lungo, e farà commuovere ancora per diverso tempo. Tragedia che ha rivelato a Firenze che uomo sia. In campo sempre stato fondamentale. Con anche le sue giornate negative, in cui quando inizia col piede sbagliato poi va pure peggio. Quando non c’è stato, tuttavia, la sua assenza si è sentita e molto. E l’eventuale permanenza o meno a Firenze sarà uno spartiacque importante per il futuro di questa viola. Anche dal punto di vista umano, viste le redini del gruppo che ha preso in mano post scomparsa di Astori. Certezza, in campo e fuori.

EYSSERIC: 4.5 Male, male, malissimo. Arrivato dopo un lungo tira e molla col Nizza, che non se ne voleva privare prima dei playoff di Champions quasi come fosse un fenomeno. Ed evidentemente su di lui c’era grande fiducia. Purtroppo il campo ha detto altro. Lento, poco incisivo, poco incline al campionato italiano dove di spazio e margini di pensiero ce ne sono pochi. Scommessa persa, fin qui. Chissà se avrà una seconda chance. La moviola.

SAPONARA: 5.5 Umanamente si è capito di che spessore è nei giorni del post Astori. E non solo. A livello tecnico di questa stagione resta qualche giocata, ma anche 0 gol ed una idea tattica nata e pensata su di lui che poi è naufragata per mancanza di condizione e ripetuti infortuni. I 9 milioni del riscatto che pagherà la Fiorentina, visto l’obbligo, sono meno macigno di prima, ma sempre un peso importante. Col dubbio che resta: costruire o meno una Fiorentina incentrata sulla figura del trequartista per l’anno prossimo?  Ancora incognita.

LO FASO: S.V.  Tenuto in panchina sempre, o quasi, poi anche fuori dai convocati, e qualche minuto con Benevento e Crotone sono troppo poco per sapere che cosa sia. Enigma.

HAGI: S.V. 0 presenze con Pioli, qualche minuto con Sousa. Della sua avventura a Firenze restano qualche giocata in amichevole a Moena e tante dichiarazioni al veleno di papà Gheorghe che lo ha ripreso al Viitorul. Meteora o futuro crack?

CONTINUA…

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