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PAGELLE VI.IT: Vlahovic ci prova, ma quanti errori! Boa-Ghezzal non incidono

La Fiorentina esce ancora sconfitta: anche il Lecce batte i viola. E quanta fatica in attacco: il serbo spreca tanto. E Montella non riesce ad invertire il trend.

Terza sconfitta consecutiva, la Fiorentina si piega anche al Lecce dopo i ko con Verona e Cagliari. E non riesce ancora una volta (dopo domenica scorsa) a trovare il gol. Buona la partenza di partita, ma chiudere il primo tempo senza una rete all’attivo è un pesante macigno: buon pressing, ma pochi interventi veri per il portiere Gabriel. E nella ripresa i salentini trovano il gol partita (schierata male tutta la difesa), con i viola che non trovano alternative se non buttare palloni in area che Rossettini e compagni riescono quasi sempre ad allontanare.

Dragowski: 6. Poco impegnato, non ha colpe sul gol. Un paio di parate centrali, una buona uscita sulla punizione di Petriccione nel primo tempo e due giocate così e così con i piedi nella ripresa. Bravo a salvare su Babacar nel finale, anche se nell’occasione è più errore del senegalese che merito del portiere viola.

Milenkovic: 5,5. Ci prova subito in avvio con un diagonale respinto dal portiere. Gioca con grinta ma non è sempre preciso negli interventi. Nel primo tempo la Fiorentina rischia poco, nella ripresa invece sulla destra non riesce sempre a chiudere sugli attaccanti del Lecce. In occasione del gol ospite il serbo non è posizionato benissimo, così come tutta la difesa. Poi sfiora il gol un’altra volta anticipando Gabriel di testa.

Ceccherini: 5. Gioca al posto di Pezzella, non dà quasi mai la sensazione di particolare sicurezza. Nel primo tempo rischia poco insieme ai compagni, nella ripresa invece commette diverse imprecisioni. Come sull’episodio che manda in porta Babacar.

Caceres: 5,5. Alterna buone chiusure a qualche sbavatura. Subito una gran chiusura in avvio, poi sul finire di primo tempo bravissimo ad intervenire su Farias dopo che aveva perso palla malamente (rischia il rigore, ma intervento perfetto). Non benissimo anche lui sul gol partita (si ritrova spostato a destra, e La Mantia colpisce nella sua zona). Nella ripresa il Lecce fa poco dalla sua parte.

Lirola: 6. La sua partita migliore a livello di spinta offensiva, e anche in ripiegamento la Fiorentina soffre il giusto nel primo tempo. Parte subito al 1′ con una bella discesa a destra con cross basso interessante, mentre al 10′ con un bello spunto sfiora il gol con diagonale dalla destra. Il buon avvio gli infonde fiducia, anche se non è sempre preciso tecnicamente: al 13′ mette un bel pallone sul quale Ribery fa un gran velo ma Vlahovic non riesce a toccare in rete. Al 38′ gran palla per Dalbert, che di testa manda fuori. Esce ad inizio ripresa, ma stavolta è tra i pochi a non deludere.

(dal 54′ Ghezzal: 5. Entra al posto di un buon Lirola, non incide mai nonostante i 40′ in campo. Si ritrova due-tre volte la palla buona per mettere cross interessanti in mezzo, ma sbaglia sempre il servizio ai compagni).

Pulgar: 5,5. Gioca come al solito da mezz’ala destra, prova qualche scambio di qualità ma spesso si ritrova molto largo a destra: non proprio il suo ruolo. Non incisivo su punizione, da corner invece la Fiorentina è insidiosa un paio di volte.

Badelj: 5. La Fiorentina parte bene e propone buon gioco, il croato (oggi capitano) stavolta sbaglia poco ma gioca anche meno palloni del solito. E riesce ad incidere poco. Molto poco.

(dal 71′ Pedro: 5,5. Entra al posto di Badelj e si posiziona accanto a Vlahovic nella Fiorentina super-offensiva, ma la Viola non trova il gol. Lui ci prova subito con un tiro centrale ‘telefonato’ per Gabriel, poi un’altra conclusione alta e un colpo di testa ancora sopra la traversa. Poteva fare meglio sui tanti traversoni messi al centro).

Castrovilli: 5,5. Come al solito è quello che ci mette più qualità in mezzo. A volte difetta nell’ultimo passaggio, ma è tra i pochi a provare (e a riuscire) la giocata a metà campo. Perde La Mantia sul gol del Lecce, ma tutta la difesa è schierata male e lui non riesce a tamponare.

Dalbert: 6. Solita spinta a sinistra, è tra quelli che ci prova di più fino alla fine. E mette anche cross interessanti che le punte non riescono a sfruttare, al netto di qualche traversone sballato. Al 38′ manda fuori di testa su bella palla di Lirola, al 51′ mette una gran palla a Vlahovc (colpo di testa parato), così come al 70′ offre un gran pallone che il serbo manda alto.

Ribery: 5,5. Solito ruolo da trascinatore, quando parte palla al piede in velocità fa esaltare il Franchi. Ma stasera non è lucido e preciso nell’ultima decisione, e viene chiuso in 2-3 occasioni che potevano portare la Fiorentina al tiro. Molto bello il velo al 13′ sul quale Vlahovic non riesce a segnare. La sua partita finisce al 44′, dopo la brutta entrata di Tachtsidis. E nella ripresa si sente la sua mancanza.

(Dal 46′ Boateng: 5. Fa molto lavoro di sponda, ma non riesce a colpire. Non tira mai in porta, non trova giocate decisive per i compagni. La differenza con Ribery si vede e non poco. Non solo nell’interpretazione del ruolo).

Vlahovic: 5. Sbaglia tantissimo. Il solito dilemma del centravanti che è spesso al posto giusto, ma poi fallisce l’appuntamento con il gol. E non è un dettaglio nel calcio. Pronti-via e non colpisce da 2 metri sul velo pregevole di Ribery, nella ripresa Gabriel gli nega il gol al 51′ su cross di Dalbert. Pochi minuti dopo si mette in proprio con ancora il portiere ospite protagonista sul suo diagonale, mentre al 71′ manda incredibilmente alto su altra ottima palla del brasiliano.

All. Montella: 4,5. Terza sconfitta consecutiva e una Fiorentina che non riesce ancora a segnare. Stavolta l’approccio è buono, ma nonostante il centravanti in campo da titolare (Vlahovic) e le altre due punte messe nella ripresa (Boateng e Pedro) davanti la Viola fa fatica. E non poco. Segno che le difficoltà davanti non dipendono dalla presenza o meno degli attaccanti, ma da tutto il gioco di squadra. Le assenze (Pezzella e Chiesa, poi anche Ribery nella ripresa) contano, è vero, ma la Fiorentina contro il Lecce (così come contro il Verona e il Cagliari) doveva riuscire a fare di più. E non l’ha fatto. In tutto questo l’allenatore ha più di qualche responsabilità.

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