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PAGELLE VI.IT – Nico porta la Viola ai gironi. Male Nzola, meglio Kouame e Beltran. Ranieri regge
La Fiorentina soffre ma vince 2-0 contro il Rapid Vienna, centrando i gironi di Conference League. Arthur e Bonaventura sulle gambe
Terracciano: 6. Salvato dalla traversa di Mayulu in avvio, para due volte centralmente su Grull e ancora su Mayulu.
Dodo: 5,5. Prova a sganciarsi, ma nell’atto finale mette sempre poca qualità. E dietro non è sempre pulitissimo negli interventi.
Milenkovic: 6. Tutto sommato tiene, a parte qualche sbavatura qua e là.
Ranieri: 6,5. Come il compagno di reparto, ma più intraprendente (anche per caratteristiche) in fase di costruzione. Perde un pallone potenzialmente sanguinoso ad inizio ripresa, ma rimedia in altre occasioni con interventi provvidenziali.
Biraghi: 5,5. Tante imprecisioni nella sua prova, non è nella miglior condizione fisica e si vede. Però ci prova in avvio con un tiro d’esterno che esce di poco, poi è lui ad avviare l’azione che porta all’1-0.
(dall’86’ Parisi: sv)
Arthur: 5,5. Si vede che ha le gambe pesanti alla quarta partita di fila, ma nei momenti di confusione è comunque importante per la gestione del pallone. Perde una brutta palla ad inizio ripresa e provoca una ripartenza, poi però è bravo a rincorrere l’avversario per tutto il campo e a mettergli pressione. Esce poco dopo.
(dal 60′ Duncan: 6. Dà più dinamismo e muscoli al centrocampo, ci prova con un tiro che però non impensierisce particolarmente il portiere)
Mandragora: 6. Tanti errori anche da parte sua, ma ha il merito di spingere la squadra con la sua foga. E da una palla messa dentro si prende il rigore che decide la qualificazione. Prima anche una traversa con un tiro forte da fuori.
Gonzalez: 8. In una partita per larghi tratti complicata, è il ‘Diez’ a prendere sulle spalle la Fiorentina. Doppietta decisiva per mandare a casa il Rapid, quarto gol in quattro gare di inizio stagione. Prima freddo a raccogliere il pasticcio difensivo austriaco, poi ancor più glaciale a trasformare dal dischetto: è il 16° rigore segnato su 17 calciati in carriera, una sentenza. Ma non solo, perché anche nel primo tempo è lui ad inventare diverse occasioni, quando prova ad imbeccare tre volte Nzola e quando con un piazzato conclude alto di poco. E dopo il 2-0 la Fiesole gli riserva un bel coro “Nico, Nico”.
Bonaventura: 5,5. Appesantito e spesso fuori dal gioco, non riesce ad accendersi se non in un paio di situazioni. Un tiro centrale a metà ripresa, un po’ poco.
(dall’86’ Kokorin: sv. Entra con l’ovazione del Franchi, si sbatte e si prende un fallo importante. L’arbitro ferma il gioco quando potrebbe andarsene in ripartenza in campo aperto… peccato)
Kouame: 6,5. Inizia pasticciando, poi però con la sua voglia crea sempre scompiglio nella difesa del Rapid. Un tiro secco fuori di poco a fine primo tempo, poi un bel cross che Nzola non concretizza e un bel numero che porta all’occasione per Nico ad inizio ripresa. Con diversi limiti tecnici, ma è tra i migliori e fisicamente tra i più brillanti.
(dal 71′ Sottil: 5,5. È fresco e potrebbe dare di più, a volte lezioso)
Nzola: 5. Pesantemente indietro di condizione. Anche quando ad inizio partita taglia alle spalle dei difensori, viene sempre rimontato. E con continuità anticipato. Inoltre sbaglia tanto: prima non trova l’impatto con il pallone dopo 10′, poi spreca clamorosamente davanti al portiere su assist di Nico. Ancora goffo poco dopo, quando per sua fortuna era in fuorigioco. Ci prova di tacco da posizione defilata, non una grande idea. Di testa ancora fuori a fine primo tempo. Impalpabile nella ripresa, finché non esce.
(dal 60′ Beltran: 6. Non trova la via del gol e anche stavolta non concretizza l’unica, ghiotta, occasione avuta, quando Hedl respinge con i piedi. Però la differenza di condizione con Nzola è abissale. Beltran va su tutti i palloni, duella, anticipa gli avversari, si inserisce e taglia per i compagni).
All. Italiano: 6. Quanta fatica, ma alla fine la missione è compiuta. La Fiorentina pare iniziare con la paura di non passare, tante imprecisioni e tanta sofferenza sull’aggressività del Rapid. E tanti saluti al solito gioco arioso, con tanti palloni davanti alla ricerca di uno Nzola impalpabile. Ecco, magari la scelta di preferirlo a Beltran è in questo momento da rivedere. Più lucida, la squadra, dopo l’1-0, fino all’episodio finale che rimette le cose a posto.
