La Fiorentina tiene testa all’Inter e accarezza l’idea di arrivare ai Quarti, ma ai supplementari si arrende al gol di Lukaku
Terracciano: 5,5. Sulla sua prova pesa inevitabilmente la corta respinta sul tiro di Eriksen, con conseguente fallo su Sanchez che provoca il rigore. Poi però ha il merito di non buttarsi giù, visto che si fa trovare pronto nelle altre parate del match. Preciso nella respinta su colpo di testa di Sanchez al 102′, bravo ad allungarsi su Eriksen poco dopo. E su Lukaku al 116′, prima del gol partita del belga.
Milenkovic: 6,5. Un’altra prova solida contro Lautaro e gli altri. Non commette particolari sbavature in copertura e cerca di farsi vedere anche in avanti (anche se non è sempre preciso).
Martinez Quarta: 6,5. Titolare da centrale al posto di Pezzella, una grande prova per garra e tempismo negli interventi. Anche se commette un paio di ‘sbavature’, come il ‘buco’ su Lautaro che per poco non porta al gol dell’argentino ad inizio ripresa, e il corpo a corpo un po’ troppo leggero con Lukaku nell’azione del gol partita (con diverse proteste dei viola per un possibile fallo del belga). Però in generale ottima prova, bravo anche nel pressing nell’azione che porta all’1-1.
Igor: 6,5. Fa valere il suo fisico e la sua personalità, districandosi anche in situazioni molto delicate e compiendo ottime chiusure. Una sbavatura il ritardo su Sanchez nell’occasione che il cileno spreca all’80’.
Caceres: 5,5. Dà copertura su Perisic, anche se non sempre riesce a contenere il croato. Bravo però nell’anticipo, rischioso, a metà primo tempo. Soliti limiti tecnici quando si tratta di impostare e attaccare gli spazi in profondità.
(Dal 52′ Venuti: 6,5. Entra con un gran piglio, facendosi vedere due volte in percussione dalla destra e mettendo palloni dentro, anche se non sempre è preciso. Molto bravo anche in copertura, con Perisic che raramente passa).
Bonaventura: 6,5. Nel primo tempo va a sprazzi, nella ripresa cresce molto anche se manca il pallone dal limite al 53′ che meritava miglior sorte. Personalità e assoli interessanti nel secondo tempo, è uno dei pochi che sa saltare l’uomo, anche se non mette continuità nelle giocate. Peccato per quel pallone troppo lungo per Vlahovic in contropiede all’86’, poteva gestire meglio la ripartenza. Si fa vedere anche nel primo tempo supplementare ma il suo tiro non è troppo potente.
Amrabat: 6,5. Con il forfait di Borja Valero è chiamato a toccare più palloni, e soprattutto in certe fasi della ripresa si muove molto da regista. Alti giri per il suo motore, e fisicità decisiva quando la partita si fa ruvida.
Castrovilli: 6,5. Nel primo tempo si fa vedere soprattutto per alcuni ripiegamenti importanti, nella ripresa alza il ritmo e guida la squadra con ottime giocate. Continuando anche nel lavoro prezioso in difesa. In crescita, senza dubbio.
Biraghi: 6. Da ex dà più copertura dietro e non troppa spinta in zona offensiva, anche se prova qualche sortita senza troppa fortuna. Con Hakimi i pericoli aumentano da quella parte.
Eysseric: 5. Ammonito dopo pochi minuti, mette davvero poco a disposizione della squadra. Infatti esce ad inizio ripresa, e la Fiorentina cambia marcia.
(dal 52′ Vlahovic: 6. Il suo ingresso dà più spazio a Kouame e più linfa alla Fiorentina. Lotta su tutti i palloni, magari non è preciso in qualche appoggio ma si sbatte ed è utile alla squadra).
Kouame: 6,5. Primo tempo vissuto in larga solitudine, Massa gli fischia un rigore ma Skriniar prende la palla, così il Var annulla tutto. Lo slovacco rischia poi il secondo giallo mettendolo giù vicino al lato corto dell’area al 57′, e di lì a poco arriva il gol (bello) che lo sblocca anche psicologicamente. Si butta negli spazi, lotta e con Vlahovic in campo ha più libertà di azione.
(dal ’97 Callejon: 5,5. Non dà il contributo sperato nei tempi supplementari, quando pure i ritmi sono più bassi e le squadre più stanche).
All. Prandelli: 6,5. Molti davano la Fiorentina facilmente battuta contro l’Inter, ma dopo un primo tempo sufficiente e concluso sotto per il rigore di Vidal, nella ripresa i viola non si abbattono e anzi mettono in campo una prestazione di alto livello. Rischiando sì in difesa nelle occasioni per Lautaro, Sanchez e Lukaku, ma anche mettendo sotto a più riprese i 2° della classe, in campo con tanti titolari. Insomma, sarà stata pure Coppa, ma i 19 punti in più in campionato dei nerazzurri non si sono visti più di tanto. Certo, la scelta di Prandelli di partire con Eysseric non ha pagato, così come magari in certe partite iniziare con Kouame-Vlahovic insieme potrebbe essere un’idea da prendere in considerazione (anche oggi la partita è cambiata con le due punte). Ma la mano dell’allenatore, in una Fiorentina che cerca la sua strada per uscire dalle difficoltà, si vede.
Di
Marco Pecorini