La Fiorentina esce sconfitta dal Napoli al San Paolo, la prima in campionato, nel risultato ma non nell’onore
Che sulla carta la squadra di Ancelotti fosse più forte lo sapevano tutti ma Pioli e la squadra viola hanno cercato di rispondere colpo su colpo con una prestazione fatta di cuore, sacrificio e abnegazione. Certo, non è stata una partita bellissima e con tante occasioni da gol, ma i viola hanno retto il confronto fino a dieci minuti dal termine.
Tutto bene, quindi? No, certo che no. Se Chiesa è stata una continua spina nel fianco dei partenopei e se Eysseric ha giocato forse una delle migliori gare da quando veste la maglia viola, tutto il centrocampo, dal rientrante Veretout a Gerson e Benassi, ha sicuramente giocato sotto i consueti livelli.
Resta poi da capire se veramente Veretout può fare il cosiddetto regista della squadra, venendo sacrificato in fase offensiva, e se e quando la Fiorentina potrà aspettare che il francese diventi padrone del nuovo ruolo. Il tutto senza dimenticare che il Napoli, non certo trascendentale, ha fatto male ai viola soprattutto sugli esterni. C’è chi dirà che perdere a Napoli ci può stare, ma forse, se si fosse potuto evitare sarebbe stato meglio.
DRAGOWSKI: VOTO 6,5. Sostituisce l’infortunato Lafont. Tutto sommato buon primo tempo, ci mette anche un ‘guantone’ per respingere un tiro di Insigne. Bravo anche nel secondo tempo, al 16’, quando su un tiro di Insigne deviato riesce in volo a mandare il pallone in calcio d’angolo. Molto bene anche nel finale di gara quando dice di no a Zielinski da dentro l’area viola.
MILENKOVIC: VOTO 6. Dalla sua parte arrivano spesso Insigne, Mertens e Mario Rui, e i problemi per il difensore serbo crescono. Anche nel secondo tempo, lui cerca di fare quello che può.
PEZZELLA: VOTO 5,5. Cerca di dare ordine e precisione alla difesa viola anche se, quando l’azione deve ripartire da dietro, non sempre viene presa la scelta giusta. Purtroppo perde Insigne sull’azione del gol vittoria del Napoli.
VITOR HUGO: VOTO 6. Davanti alla velocità, dribbling, degli avversari fatica a trovare le giuste misure per rispondere, ma alla fine mette assieme una prestazione positiva.
BIRAGHI: VOTO 5,5. Lui, come di consueto, gioca ‘molto’ alto e quindi Callejon lo mette in difficoltà giocando anche lui molto alto. Quando il difensore viola deve recuperare sull’attaccante napoletano la distanza è sempre troppo ampia. Nella ripresa non riesce a emergere ed essere incisivo.
BENASSI: VOTO 5,5. Il ’bomber’ viola va in difficoltà davanti alle accelerazioni di Zielinski e Hamsik. Nella fase offensiva non riesce a trovare gli spazi giusti per inserirsi in area avversaria.
PJACA: VOTO S.V. Entra al 34’st al posto di Benassi.
VERETOUT: VOTO 5,5. Torna dopo aver scontato le due giornate di squalifica ma gioca una gara, sull’aspetto dell’atteggiamento e del gioco sotto i suoi consueti livelli. All’11’ del primo tempo è bravo a mettere una pezza con il Napoli lanciato in contropiede.
EDIMILSON F.: VOTO 5,5. Entra al 19’ della ripresa al posto di Veretout.
GERSON: VOTO 5,5. Pioli lo conferma in mezzo al campo ma lui risponde con un primo tempo tra alti e bassi. A volte invece di accelerare l’azione col pallone tra i piedi la rallenta. Nella ripresa non riesce a cambiare ritmo.
DABO: VOTO 5,5. Subentra a Gerson al 15’ del secondo tempo. Non riesce a entrare in partita, troppe le incertezze e gli errori.
CHIESA: VOTO 6,5. In attacco è quello che mette in continua apprensione la retroguardia partenopea. Continue accelerazioni, cambi di fascia, e un tiro in porta per un buon primo tempo. Nella ripresa diventa più insidioso, alla fine gli manca il gol.
SIMEONE: VOTO 5,5. Non riesce a sfondare la marcatura di Koulibaly e Maksimovic. Per questo gioca più per la squadra ma alla fine si registrano zero tiri in porta.
EYSSERIC: VOTO 6,5. Un buon primo tempo, fatto di buone giocate, discrete intuizioni e geometrie di gioco. Suo, al 10’, il primo vero tiro in porta dei viola dalla lunga distanza che Karnezis devia in corner.
ALL.: STEFANO PIOLI: VOTO 5,5. Si affida alla squadra che ha vinto contro Chievo e Udinese, inserendo Dragowski per l’infortunato Lafont e recupera Veretout. L’avversario, sulla carta, è più forte dei viola ma la Fiorentina nel primo tempo, nonostante abbia rischiato qualcosa, regge l’urto. Il tema della gara non cambia anche nella ripresa, fino a dieci minuti dalla fine.
Di
Gianni Ceccarelli