Parte con il piede giusto il campionato della Fiorentina. Vittoria per 1-0 sul Torino: una prova non scintillante ma solida
Partenza con tre punti. A livello pratico, un avvio parecchio positivo per la Fiorentina. Una squadra che, sulla falsa riga del finale dello scorso campionato, è riapparsa solida in difesa ma anche macchinosa davanti. Contro un Torino in costruzione, al netto delle attenuanti di carattere fisico, i viola hanno avuto il merito di avere più continuità nell’arco della partita. La giocata tra Chiesa e Castrovilli, due piuttosto in ombra (specie Federico) prima dell’occasione del gol, ha poi deciso la gara.
Dragowski: 6,5. Pronto nelle uscite, la sua partita ha un picco nella respinta decisiva su Berenguer a metà primo tempo.
Milenkovic: 6,5. Dalla sua parte gioca Belotti, non certo un cliente comodo. Fin da subito si capisce che sarà una partita ricca di duelli, il serbo non si sottrae certo alla fisicità del Gallo. Si prende un giallo al quarto d’ora, ma questo non mina assolutamente la sua prova. Tanto che per 90′ riesce a contenere la punta granata.
Ceccherini: 6,5. Gioca al posto di capitan Pezzella da centrale di difesa, piede non sempre educatissimo ma buon senso tattico. Bravo a contenere Zaza sull’erroraccio di Ribery nella ripresa, preciso nell’entrata a ‘prendere tutto’ nel finale su Millico che rischiava di andare in porta. Si gioca bene anche il giallo su Belotti nel primo tempo che rischiava di involarsi a rete.
Caceres: 6,5. Prova solida, ‘da Caceres’. Sbaglia poco o nulla, si fa vedere anche davanti con un cross in semi-girata nel primo tempo per Kouame.
Chiesa: 6,5. Come un diesel. Inizia la sua partita in maniera molto macchinosa, nel primo tempo sbaglia praticamente ogni giocata, pur riuscendo a coprire la fascia in fase difensiva. Nella ripresa rientra in campo con uno spirito diverso, e la giocata per il gol di Castrovilli (un’accelerazione da ‘vero’ Chiesa) alla fine vale i tre punti.
(dall’82’ Lirola: sv)
Bonaventura: 6. Subito titolare, fa capire quanto può essere importante per la sua squadra con il suo lavoro a metà tra mezzala e trequartista. Ancora la condizione e la brillantezza non sono quelle dei tempi migliori, ma fa vedere alcuni spunti interessanti. Non troppo lucido al 75′ quando si ritrova la palla in area piccola ma non riesce a concludere.
(dal 78′ Borja Valero: sv. Ritorna al Franchi, contribuisce a mettere in ghiaccio la partita con la solita qualità palla al piede)
Duncan: 6. Piazzato davanti alla difesa più per dare equilibrio che per far girare il pallone, svolge un buon lavoro di copertura mentre quando prova ad andare oltre la zona di competenza commette qualche errore banale anche di concetto. Migliora nella ripresa.
Castrovilli: 7. Non vicino alla sua versione migliore, anche fisicamente, ma bagna l’esordio con la maglia numero 10 viola con un gol da tre punti. E scusate se è poco. Gioca spesso vicino a Ribery, ma non riesce a creare grosse occasioni prima dell’ultimo quarto di gara. La rete della vittoria arriva con un inserimento puntuale sul secondo palo, poi si fa vedere anche con una grande giocata d’esterno che impegna Sirigu.
Biraghi: 6,5. Gran primo tempo, ripresa un po’ in calo (anche fisicamente) ma una prova ben oltre la sufficienza. Nei primi 45′ è il migliore dei viola, sforna cross da sinistra (sembra il ‘fratello bravo’ del Biraghi che spesso centrava l’avversario negli ultimi tempi in viola) che Kouame e compagni non riescono a sfruttare. Trova anche il gol, ma l’urlo di gioia viene smorzato dalla segnalazione di fuorigioco. Nel finale un suo errore per poco non manda in porta il Toro, ma tutto sommato il suo è un ritorno molto positivo.
(dall’87’ Venuti: sv)
Ribery: 5,5. Parte con la fascia di capitano al braccio, ma rispetto al finale della scorsa stagione viene coinvolto pochissimo dai compagni. Prova a mettersi in proprio con una gran giocata nel primo tempo, ma nessuno si inserisce sul suo pallone delizioso sul secondo palo. Tenta un paio di serpentine nella ripresa, ma i difensori del Toro lo tengono particolarmente sott’occhio. Rischia di macchiare la sua prova con l’erroraccio con cui manda in porta Zaza, ma per fortuna la punta granata sbaglia tutto nel servire Belotti. Nel complesso, non la miglior versione di Franck.
(dal 78′ Vlahovic: sv)
Kouame: 6. Non partecipa troppo alla manovra, ma riesce a costruirsi tre conclusioni di testa nel primo tempo. Un po’ per imprecisione (i primi due), un po’ per le parate di Sirigu (miracoloso nel recupero del primo tempo), non riesce però a segnare. Fa anche, specie in avvio, un discreto lavoro sporco su Rincon e in fase di copertura in generale. Nella ripresa si vede meno in area ma più in aiuto dei compagni.
(dall’87’ Cutrone: sv. In pochi minuti si costruisce due occasioni: prima ci prova al volo di sinistro, poi con il destro in diagonale)
Iachini: 6. Primi tre punti, e alla fine è quello che conta di più. Il Torino di Giampaolo è ancora un cantiere aperto e si vede, la sua Fiorentina nelle idee è una squadra più rodata anche se a livello fisico entrambe le formazioni non possono essere al top. I viola partono bene poi subiscono il ritorno granata, per poi tornare padroni del match a fine primo tempo e nella ripresa. Insieme alla solidità difensiva, come nella passata stagione, resta la difficoltà nel creare occasioni da rete. Kouame non sfrutta i palloni capitati, Ribery e compagni fanno fatica ad accendersi. Per fortuna una giocata di due singoli, Chiesa e Castrovilli, mettono sui binari giusti la partita. I cambi arrivano appena più tardi, per mettere in ghiaccio il match. Ma, al di là dell’aspetto fisico, c’è ancora un discreto lavoro da fare per quanto riguarda la manovra e la qualità negli ultimi 20-30 metri.
Di
Marco Pecorini