I viola ora sono ottavi alla pari con il Torino, poi Monza e Bologna. Ma gli scontri diretti sono sfavorevoli alla Fiorentina
Come scrive il Corriere Fiorentino, il destino della Fiorentina si decide ora, in dieci giorni da brividi. E se la priorità non può che essere la finale del 7 giugno a Praga, è altrettanto vero che Vincenzo Italiano vuole con tutto se stesso centrare (anche) l’ottavo posto in campionato. Un traguardo teoricamente effimero (al momento non varrebbe la qualificazione al playoff di Conference) ma che, in caso di stangata Uefa sulla Juventus, varrebbe (appunto) un nuovo pass europeo.
L’obiettivo insomma da questo punto di vista è mettersi in condizione di non avere rimpianti e tutto verrà deciso negli ultimi 90’ del campionato. In ballo, ci sono quattro squadre: Torino, Fiorentina (appaiate a quota 53) Monza (52) e Bologna, fermo a 51 punti. La premessa, parlando dei viola, è che Biraghi e compagni non sono padroni del proprio destino visto che, sia negli scontri diretti che in un’eventuale classifica avulsa, sono in svantaggio con tutte e tre le concorrenti non avendo mai vinto né con il Toro (1-2 al Franchi e 1-1 al ritorno), né con il Monza (1-1 a Firenze e sconfitta 3-2 in trasferta), né con il Bologna (doppio k.o. per 2-1, sia in casa che al Dall’Ara).
Per chiudere all’ottavo posto la Fiorentina deve vincere e sperare che Inzaghi fermi Juric o, in caso di pareggio col Sassuolo, deve augurarsi che il Toro perda e che Monza e Bologna non vincano. Di certo, si torna lì, è che Italiano vuole chiudere con un’altra vittoria. Anche perché vorrebbe dire chiudere con soli sei punti meno rispetto all’anno scorso, ma senza Vlahovic (17 reti nello scorso girone d’andata) e con 20 partite in più sul groppone.
Un percorso oggettivamente difficile da immaginare (soprattutto dopo le difficoltà iniziali) che diventerebbe indimenticabile qualora culminasse con la vittoria di un trofeo. Per questo, domenica pomeriggio, il mister ha lasciato la sala stampa chiedendosi (ad alta voce) se fosse possibile «stare tutti uniti fino al 7 giugno». Squadra, allenatore, società, tifosi, ambiente. Stretti in un patto fortissimo, per realizzare un sogno, e riprendersi l’Europa.
Di
Redazione LaViola.it