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Orgoglio viola, finale da applausi. Anche Ribery festeggia

Cuore e identità: Iachini trova una grande reazione della sua Fiorentina contro il Milan. Un girone dopo è tutto diverso…

Esattamente un girone dopo, molto è cambiato. A San Siro la Fiorentina di Montella sfoggiava probabilmente la migliore prestazione del suo breve ciclo bis. Tre reti al Milan di Giampaolo (poi esonerato, al sul posto Pioli) e otto punti in quattro gare tra Juventus, Atalanta, Sampdoria e appunto Milan. Pulgar, Castrovilli e Ribery i marcatori di quella sfida che consacrava il talento di Bari e faceva alzare l’intero stadio milanese in piedi per applaudire il campione francese. Stavolta Castrovilli esce nel corso della ripresa e Ribery assiste alla partita di ritorno dal suo Sky box che purtroppo, causa infortunio, è diventato il suo nuovo posto da dove guardare le gare del compagni. Ancora per poche settimane, è la speranza. In campo una rete dell’ex Rebic costringe i viola a dover fare altri conti, scrive La Repubblica.

REAZIONE. Rispetto a un girone fa, soltanto quattro punti raccolti, esattamente la metà. La classifica certo non sorride ma non fa così paura. Eppure tornano alcuni dubbi, alcune difficoltà, qualche criticità. Una partita che pare scivolare via. La rete annullata nel primo tempo a Ibrahimovic, l’occasione di Chiesa smanacciata in qualche modo dal neo entrato Begovic, il gol di Rebic, l’espulsione di Dalbert. Vlahovic sfiora il pari con un grande diagonale, entra l’ex Cutrone e la Fiorentina, con Chiesa largo e i due attaccanti centrali (prove di tridente?) prendono un po’ di coraggio. Fino a quando proprio Cutrone si inserisce e viene steso da Romagnoli in area. Rigore che Pulgar non fallisce a pochi minuti dalla fine. In pieno recupero Vlahovic ha la palla per la vittoria, che sarebbe una impresa a tutti gli effetti.

L’ESULTANZA DI FRANCK. Ribery si agita nel box, si sbraccia e dopo aver esultato al momento del pareggio incita come può i suoi. Il pubblico in visibilio lo applaude e spera che presto possa far godere con le sue giocate in campo. Quando l’arbitro fischia la fine lo stadio, quasi tutto esaurito, festeggia come fosse arrivata una vittoria. Un girone dopo è cambiato tutto. Compreso lo spirito di una squadra che adesso lotta e gioca unita. Merito anche del suo nuovo allenatore che ha saputo ricompattare lo spogliatoio e risvegliare una tifoseria in cerca di forti emozioni. La Fiorentina ha conquistato un punto con grinta e carattere, in dieci uomini: il campionato è ancora lungo e Iachini, alla guida della sua macchina, può ritenersi soddisfatto di quanto percorso finora. Serviva continuità dopo Genova: per lo spettacolo ci sarà tempo.

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