Non fa gol da 4 mesi, ma più che altro la realtà lo costringe a crescere in fretta. Deve diventare un punto di riferimento
È a secco da quattro mesi e la voglia di spaccare il mondo comincia a farsi evidente. Nico Gonzalez già domani contro l’Atalanta vorrebbe far esplodere la sua gioia. È impaziente di liberare l’urlo per una rete personale che gli manca dal 24 ottobre con il Cagliari. In precedenza ci era riuscito contro il Torino alla seconda giornata di campionato e prima ancora con il Cosenza in coppa Italia. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
Così talentuoso e altrettanto costoso non può confondersi con il gruppo. Ma ha bisogno di emergere, di essere protagonista e perfino leader. Dopo la partenza di Vlahovic, l’impressione è che sia l’attaccante esterno argentino l’uomo più indicato per trascinare la Fiorentina verso l’impresa. Il giocatore più caro della storia viola può prendersi il palcoscenico nel 2022 con la maglia numero 22. Sembra scritto nel destino del post-Dusan.
MISSIONE IMPRESA
L’Europa può passare dalla sua qualità. Là davanti ad Italiano non manca certo la scelta adesso che Sottil è maturato ed è arrivato pure un protagonista del presente e del futuro come Ikoné. Il francese ha ancora bisogno di capire alla perfezione i meccanismi ma sulla sua qualità non ci sono dubbi. Senza dimenticare Saponara e Callejon di cui l’allenatore si fida. E poi naturalmente c’è Nico. Prima scelta di Italiano ed escluso praticamente soltanto quando la positività al Covid19, anche se totalmente asintomatico, ha intralciato il suo utilizzo.
Le imprese da raggiungere per la Fiorentina sono molte. A cominciare da domani contro l’Atalanta di Gasperini per confermare quanto di buono è stato fatto in coppa Italia con il passaggio del turno. Poi ci sarà la Juventus di Vlahovic il 2 marzo in coppa con l’obiettivo di fare una gara di andata indimenticabile. E infine l’impresa conclusiva della classifica di serie A, nella speranza che sia Europa League. Servono gli uomini di maggior valore nel momento del bisogno. E Gonzalez vorrebbe essere in prima fila, ad esempio con le sue accelerate sulla destra dove l’intesa con Odriozola è ottima.
IMPAZIENZA
Nico sta crescendo, sta capendo sempre meglio il nostro campionato, ma sta anche cercando di arginare l’impazienza. Il rigore che avrebbe voluto tirare a tutti i costi contro la Lazio, se l’arbitro non avesse revocato il penalty, e l’insoddisfazione mostrata nel momento della sostituzione a Bergamo hanno attirato l’attenzione sulla sua volontà di essere protagonista. Una situazione che non è sfuggita a molti. Sicuramente non a Vincenzo Italiano che nei giorni scorsi ha ricordato a tutti, e soprattutto al giocatore, che va accettata ogni decisione. E che il bene superiore è sempre la squadra e non certo il singolo.
A parte la positività al Covid19 che ha frenato da novembre il suo minutaggio, non c’è dubbio che l’argentino sia fra le primissime scelte del tecnico. Che lo ha impiegato dall’inizio della stagione per 1522 minuti, di cui 1281 in serie A. E poi ci sono come detto i tre gol e i sei assist. Contro la Lazio, dopo essere entrato al 14’ minuto del secondo tempo al posto di Callejon, avrebbe voluto essere decisivo dal dischetto. Così come in trasferta in coppa con l’Atalanta ha mal digerito il cambio, quando ha lasciato il campo al 15’ della ripresa. Era tutt’altro che soddisfatto e non ha nascosto il suo malessere. Domani al Franchi può essere l’occasione buona per spaccare la partita. Per “esagerare” nelle prodezze e non nelle reazioni.
Di
Redazione LaViola.it