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Ora servono i gol di Gudmundsson. Nel momento clou della stagione deve dimostrare il suo valore
L’islandese ha trovato continuità di impiego, ora deve incidere di più sotto porta. Nei momenti decisivi devono emergere i giocatori più importanti
Dopo una stagione difficile, con processi extra campo, due infortuni che lo hanno limitato e un percorso non semplice alla ricerca della migliore condizione psicofisica, Albert Gudmundsson nelle ultime settimane ha trovato la continuità di impiego che mai aveva avuto nella sua avventura alla Fiorentina.
Nelle ultime 7 partite di Serie A è sempre partito da titolare, cosa che ovviamente non gli era mai riuscita prima a Firenze. Un po’ più di riposo in Conference, dove in questo 2025 (quindi a partire dagli ottavi di finale) si è seduto in panchina nelle partite di andata contro Panathinaikos e Celje, ma ha disputato dal 1′ le altre tre sfide, compresa la sfida di ieri persa col Betis Siviglia.
Una partita, la semifinale d’andata con gli spagnoli, che ha certificato la crescita in termini di rendimento del fantasista islandese, confermandone anche i suoi attuali limiti. In un primo tempo complicato per la Fiorentina, l’ex Genoa è stato il migliore dei suoi, creando spesso superiorità con le sue giocate e cercando di aiutare la squadra a risalire il campo aggirando la pressione degli avversari. Nella ripresa, però, quando è cresciuta la Fiorentina, lui si è pian piano spento, come spesso gli accade nei secondi tempi. Ha anche sprecato una grande palla gol (sebbene probabilmente fosse in leggero fuorigioco), occasione nella quale ha mostrato un po’ di leggerezza nella conclusione. Nonostante stia giocando con continuità da diverse settimane, Gud non ha ancora una condizione fisica che gli permette di giocare tutti i 90′ con la stessa lucidità e intensità. Infatti, spesso Palladino finisce per sostituirlo.
Inoltre, c’è la questione delle cifre realizzative. Dall’inizio del 2025 Gudmundsson ha segnato 4 gol e servito 2 assist. Un bottino sufficiente, ma da un giocatore dello status dell’ex Genoa ci si aspetta qualcosa in più. Contro l’Empoli è tornato a servire un assist, ma il gol gli manca dallo scorso 16 marzo, data della vittoria per 3-0 contro la Juventus. Spesso lo si vede abbassarsi molto per venire a dialogare coi compagni, svariare per tutto il rettangolo verde, caratteristica insita nel giocatore e che aiuta la manovra della Fiorentina. Tuttavia, è fondamentale che Gud riesca ad abbinare questa sua ‘anarchia’ posizionale a una maggiore pericolosità negli ultimi 20 metri.
Il momento decisivo della stagione è ora. E nei momenti decisivi, devono emergere i giocatori più importanti. Ora servono i gol di Gud, serve che l’islandese dimostri il suo valore. Che dimostri di valere senza alcun ripensamento i circa 17 milioni che servono per riscattarlo. Serve che dimostri di essere un giocatore di livello superiore quando la palla scotta di più, a differenza di quanto fece qualcuno in passato – vi dice qualcosa Nico Gonzalez nella finale con l’Olympiacos? –. Firenze lo ha aspettato, lui pian piano è cresciuto. Ora però per Gudmundsson è arrivato il momento della verità.