All’Olimpico Chiesa guidò la riscossa della Fiorentina ad inizio 2019, prima del tracollo finale. Due gol di potenza e talento. Quello che serve a questa Viola.
Nell’emergenza servono i giocatori di talento. Serve anche esperienza, sì, determinazione e personalità. Ma alla fine a decidere sono i giocatori in grado di risolvere con un guizzo, di determinare nell’uno contro uno, con un’accelerazione. “Ora sta bene fisicamente e mentalmente”, ha detto venerdì Montella, ponendo fine anche alle polemiche innescate dallo stesso allenatore a Verona. “Chiesa è uno di quelli che nell’equilibrio delle gare può farci vincere le partite con delle giocate”.
SI RIPARTE DA CHIESA. E allora, senza Ribery e senza Pezzella, Montella rivoluziona l’assetto tattico della sua Fiorentina, ripartendo da Chiesa. Con un Benassi in più che, rigenerato dalla doppietta di Coppa, può dare inserimenti da centrocampo. Con Castrovilli spostato più avanti dove può essere più incisivo in zona ‘calda’. E soprattutto con un Federico in più in attacco, a far coppia con Vlahovic.
ORA I GOL. Dopo due panchine, in cui la Fiorentina non ha mai trovato la via del gol, Chiesa spera di interrompere il digiuno dei viola. Digiuno di vittorie e di reti segnate. Appena 6 nelle ultime 7 gare, in cui la Fiorentina ha raccolto 5 punti. Chiesa ha marcato il cartellino due volte in campionato: con la Lazio e con la Samp, sempre in casa. Così come in Coppa Italia con il Monza al Franchi. La rete in trasferta manca addirittura dal 15 marzo, a Cagliari.
COME UN ANNO FA. Spera di ripartire, Fede, da Torino. Così come un anno fa. Era il 13 gennaio, si giocava in Coppa Italia ma fu una partita che dette una piccola scossa. Chiesa decise quel Torino-Fiorentina con una doppietta, la prima in maglia viola. Prima il tap-in dopo parata di Sirigu su Simeone, poi l’accelerazione bruciante per il raddoppio. Primi gol di un inizio 2019 incoraggiante: 8 reti in due mesi, 4 vittorie e 5 pareggi per una Fiorentina che giocava bene e divertiva. Prima del tracollo finale. Un anno dopo, Chiesa prova a ripartire da lì. Dall’Olimpico di Torino. Mettendo da parte fastidi fisici, polemiche e questioni di rinnovo. Se la risposta a Rocco è stata “facciamo parlare il campo”, adesso più che mai c’è bisogno del talento del 25 viola.
Di
Marco Pecorini