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Editoriali

Operazione Traorè: la Fiorentina torna a fare investimenti. I soldi rientreranno inevitabilmente in estate, ma questo è il giusto modo di fare calcio

Traorè colpo interessante: il profilo del giocatore e il modo di condurre la trattativa fa rivedere una società che non pensa solo al dover vendere prima di poter comprare

Un colpo a sorpresa, di quelli che non si aspettava nessuno. Questa la descrizione che circonda l’acquisto di Hamed Junior Traorè, ivoriano nato il 16 febbraio 2000 che arriverà alla Fiorentina a giugno dopo altri sei mesi in cui aiuterà l’Empoli a centrare la salvezza.

Un’operazione intelligente, che a giugno porterà a Firenze un ragazzo che era già finito sul taccuino di mezza Serie A, senza dimenticare l’interesse di squadre francesi ed inglesi. La formula? Acquisto a titolo definitivo per circa 12 milioni di euro: così la Fiorentina ha bruciato la concorrenza e anticipato squadre che avrebbero potuto anche offrire di più per il giovane talento cresciuto nel vivaio dell’Empoli.

Sorprendente la crescita di Traorè, che lo vede bruciare le tappe già nelle giovanili azzurre: nel 2017 è infatti il più giovane di sempre a disputare una finale del Torneo di Viareggio. La sua crescita prosegue a vele spiegate grazie ad una innaturale maturità tattica che convince in primis Andreazzoli in Serie B. L’ex tecnico empolese inizia a puntare sull’ivoriano nella seconda parte della scorsa stagione azzurra, durante la quale colleziona le sue prime 10 presenze tra i professionisti.

La crescita non si arresta e Traorè strega anche Iachini in Serie A: da quando è arrivato ad Empoli (il 6 novembre) l’ex calciatore gigliato lo schiera sempre dall’inizio, ma anche lo stesso Andreazzoli nelle sue ultime uscite da tecnico azzurro aveva iniziato a puntare sul ragazzo nella massima serie. Ad oggi, al suo primo anno tra i big Traorè ha già collezionato 16 presenze in Serie A, 11 delle quali dal primo minuto.

Nato trequartista o seconda punta, oggi ricopre il ruolo di mezzala nel 3-5-2 di Iachini. I paragoni illustri che lo vedono accostato a giocatori del calibro di Seedorf e Nainggollan vanno presi con le pinze. Il ragazzo si è appena affacciato al calcio dei migliori e, sebbene abbia destato ottime impressioni, deve ancora confermare tutto l’hype che adesso, come è giusto che sia, si porta dietro. Oltretutto, il ragazzo dalla prossima stagione dovrà dimostrare di saper resistere alle pressioni di una piazza come Firenze. Pressioni ben più consistenti di quelle che si vivono ad Empoli.

Tuttavia, rimane innegabile che è questo il modo in cui una società in regime di autofinanziamento deve fare calcio. Inutile illudersi: l’arrivo di Muriel prima (in prestito con diritto di riscatto) e quello di Traorè poi (a titolo definitivo) non devono far pensare ad un cambiamento nella strategia di gestione societaria della proprietà. Perciò, l’unico modo per far crescere la squadra è compiere investimenti programmati per poi rientrare dei soldi anticipati nelle prossime sessioni di mercato.

Si intende, ovviamente, che la Fiorentina a giugno farà partire almeno uno dei suoi pezzi pregiati. Viste le cifre che girano, sarebbe stato inevitabile a prescindere dalla conduzione di questo mercato di gennaio. Oggi lo è ancor di più dato che i viola, dopo aver ricevuto un ‘no’ secco dal West Ham per un altro acquisto a titolo definitivo (si parla di Obiang), si sono lanciati su un giovane molto ambito per anticipare società più blasonate. Sarebbe auspicabile che partisse uno solo dei gioielli della Fiorentina, ma questo potremo saperlo solo tra qualche mese.

Comunque sia, proprio quando ci si era rassegnati ad una società che deve sempre aspettare di vendere prima di poter comprare, la Fiorentina torna a fare investimenti. Sia per l’oggi, con l’arrivo (quasi a costo zero fino all’eventuale riscatto) di Muriel, sia per il futuro prossimo, con l’approdo a giugno di Traorè.

E non è detto che sia finita qui: i viola restano molto vigili sul mercato alla ricerca di un centrocampista che possa aggiungersi a quelli in rosa attuale. Corvino e Freitas dovranno vagliare tutte le occasioni negli ultimi giorni di questo mercato di riparazione, sperando che le aspettative di Pioli vengano mantenute. Il tecnico gigliato dopo la sfida di Coppa Italia vinta col Torino ha affermato che i viola non cercano un giocatore ‘tappabuchi’ (alla Tino Costa per capirsi), ma un centrocampista che possa migliorare la rosa attualmente a disposizione dell’allenatore ex Lazio e Inter.

Infatti, la programmazione per il domani è importante ma senza trascurare il presente. La stagione è appena arrivata al giro di boa e centrare una qualificazione europea, impresa tutt’altro che semplice per quanto fatto vedere dai viola nel girone di andata, oltre alle soddisfazioni di campo potrebbe anche aiutare a scongiurare un ‘fuggi fuggi’ dei migliori a giugno.

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