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Operazione compiuta: 4° posto. Borja stratosferico capitano. Neto…

Dopo il passo falso di Udine la Fiorentina non fallisce il secondo assist consecutivo: vittoria sul Verona e quarto posto centrato. E’ questa la notizia della serata del Franchi, resa emozionante per le illustri presenze in tribuna (da Andrea Della Valle a Prandelli, passando per il rientrato Mario Gomez – che in settimana tornerà ad allenarsi in gruppo – e soprattutto Gabriel Omar Batistuta) e per la girandola di gol in campo. I pareggi di domenica di Inter e Roma, infatti, erano troppo ghiotti per sprecare un’altra occasione. La classifica adesso vede la squadra di Montella appaiata ai nerazzurri a quota 27 punti, quattro in meno del Napoli e sette in meno dei giallorossi…in attesa dello scontro diretto di domenica nella Capitale.

Fugati molti dubbi sulla tenuta mentale della squadra, dunque, con la Viola apparsa propositiva per tutto l’arco dei 90′ – lasciate alle spalle le difficoltà in avanti palesate con Udinese e Paços. Una Fiorentina che è stata letteralmente trascinata da uno straordinario Borja Valero, in campo con la fascia viola al braccio. “Vero simbolo della città”, lo aveva definito Vincenzo Montella non più di qualche settimana fa. Osannato a più riprese anche dallo stesso pubblico viola al Franchi, lo spagnolo si è guadagnato la fascia di capitano con una prestazione da urlo. Due gol con due tiri da fuori in momenti fondamentali del match, Borja Valero si è preso sulle spalle la Fiorentina a tutto campo. Senza Pizarro, il centrocampista spagnolo è stato decisivo sia a ridosso delle punte che in cabina di regia, per una prova pazzesca nel suo complesso. Prima doppietta in maglia viola, la seconda in carriera (l’altra risale al marzo 2008 con il Mallorca). Il vero trascinatore di Firenze e della Fiorentina di Montella.

Restano, o meglio ritornano però i dubbi e le perplessità su Neto e la fase difensiva. Il portiere brasiliano, infatti, è incappato in una serata no dopo le ultime buone prestazioni. Mezza incertezza sulla respinta che serve il primo gol a Romulo, colpevole di non aver coperto il primo palo sul momentaneo 1-2 di Iturbe. Due ‘infortuni’ tecnici che fanno tornare un po’ di ombre sull’estremo difensore classe ’89. Soprattutto alle porte di un mercato invernale che sta per liberare a costo di saldo Julio Cesar e Micheal Agazzi, due degli obiettivi più concreti dell’estate scorsa. Il brasiliano ex Inter è in rotta con il Qpr e partirà al 100% a gennaio per giocarsi le ultime chance per il Mondiale, il numero uno del Cagliari è ormai un separato in casa con Lopez e Cellino: in scadenza di contratto, potrebbe lasciare la Sardegna in inverno quasi a costo zero. Due ‘occasioni’, insomma, che però la Fiorentina sembra al momento non intenzionata a cogliere: la fiducia a Neto, infatti, resta tale anche dopo le incertezze con il Verona, e la scelta estiva non verrà rinnegata in corso d’opera da Montella e dagli uomini di mercato viola, che invece proveranno ad intervenire nel reparto difensivo – a proposito, la pista che porta ad Heitinga dell’Everton si fa sempre più concreta per gennaio.

In attacco, invece, meno brillante del solito ma luccica anche con il Verona Pepito Rossi, al dodicesimo centro in 14 partite di campionato (14 reti in 17 partite stagionali): numeri da record davanti a bomber di razza come Toni (avversario reso nullo da un ottimo Gonzalo Rodriguez) e Gomez e Batistuta in tribuna. Un Giuseppe Rossi ancora infallibile dal dischetto: cinque rigori su cinque segnati in stagione, 100% di realizzazione…tornando a pensare a quel penalty non concesso da Calvarese nel finale con il Napoli…

Infine il mercato, perchè tra Fiorentina e Verona gli intrecci vanno oltre il campo e finiscono sulle scrivanie. Non a caso protagonisti sono i tre marcatori gialloblu di giornata: Romulo, Iturbe e Jorginho. Il primo è ancora di proprietà viola: in prestito con diritto di riscatto della metà al Verona, l’esterno destro può rappresentare una preziosa pedina di scambio per Pradè in chiave mercato. Anche perché Mandorlini giudica Romulo uno dei punti fermi della sua squadra (anche dal punto di vista tattico) e difficilmente vorrà rinunciarci in futuro. Dall’altra parte, invece, la Fiorentina ha messo gli occhi da tempo su Iturbe e Jorginho: il primo è giocatore di talento assoluto pronto a diventare un probabile campione (è di proprietà del Porto ma l’Hellas ha il diritto di riscatto), il secondo non ha pagato il salto dalla B alla A ed è considerato un centrocampista dal futuro assicurato, tanto che è seguito anche da mezza Premier. Il prezzo dei due giocatori è destinato a lievitare, ecco perché gli uomini di mercato viola si stanno muovendo da tempo sulle tracce dei due. Operazioni difficili, ma con in mano una chiave chiamata Romulo da non sottovalutare.

Ma i pensieri di oggi restano tutti al campo e alla classifica: la Fiorentina è tornata quarta, ha appaiato l’Inter e resta a -4 dal terzo posto del Napoli. Domenica prossima, all’ora di pranzo, c’è poi lo scontro diretto con la Roma: in caso di vittoria i viola si porterebbero a -4 anche dai giallorossi. Il sogno – e l’obiettivo – è quello di infliggere la prima sconfitta stagionale a chi ha contribuito a compromettere un piazzamento in Champions l’anno scorso (nello 0-1 del Franchi con mani netto di De Rossi in area). Lo hanno precisato subito – e a chiare lettere – i vari Rossi, Borja Valero e Tomovic nel dopo gara col Verona. La missione rimonta è ufficialmente partita.

Autore: Marco Pecorini (@MPecorini) – Redazione LaViola.it
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