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Olsen vs Dragowski, rivincite dopo le critiche. Lo svedese ritrova la Viola dopo quel 7-1

Il portiere ex Roma affronta nuovamente la Fiorentina dopo la goleada in Coppa. Ora però ha ritrovato certezze a Cagliari, come il polacco in viola.

Entrambi criticati, messi in discussione e ‘costretti’ ad andare altrove per rimettersi in gioco. E far ricredere molti. Robin Olsen e Bartlomiej Dragowski, sfida nella sfida in Cagliari-Fiorentina. Percorsi diversi ma alcuni punti di coincidenza per i due portieri. Che si troveranno domenica in una sfida che può valere, oltre ai tre punti, anche un pizzico di autostima in chiave Europa. Prima della sosta.

RIECCO I VIOLA. Una partita un po’ particolare per lo svedese classe ’90 del Cagliari. Dopo le parate in Nazionale contro l’Italia, costate il Mondiale agli azzurri, il portiere è sbarcato in Serie A un anno fa, ma alla Roma (arrivato per sostituire Alisson) sono stati subito dolori: incertezze, uscite sbagliate, vere e proprie papere. Così, dopo ben 58 gol subiti in 35 gare stagionali, ed essere finito nel mirino dei tifosi, nel finale ha lasciato pure il posto a Mirante.

Nel mezzo, poi, anche la storica goleada al passivo nel 7-1 di Coppa Italia contro la Fiorentina. Al Franchi, nella partita più emozionante degli ultimi anni, c’era proprio Olsen a raccogliere in rete i palloni dei vari Chiesa, Muriel, Simeone e Benassi. Con lo stesso Cholito è così ripartito da Cagliari, visto anche il lungo infortunio di Cragno: in Sardegna lo svedese ha ritrovato sorriso e prestazioni, così come l’argentino. Dopo la prima sconfitta con l’Inter per 2-1 (il portiere è arrivato in rossoblu dalla 2° giornata), il Cagliari con Olsen in porta non ha più perso: 7 gol subiti nelle ultime 9 partite, 6 vittorie e 3 pareggi, con porta inviolata in tre occasioni. E Olsen ci ha messo più volte del suo, con raffiche di 6,5 e 7 in pagella.

IN CRESCITA. Meno appariscente, ma comunque spesso concreto Dragowski. Che contro Napoli e Genoa ha mostrato un paio di incertezze, ma alla lunga sta risultando affidabile. Anche nei pochi tiri concessi di partita in partita dalla Fiorentina. Porta inviolata in tre occasioni, ma nelle ultime settimane sono stati diversi gli interventi decisivi del polacco, che spesso ha fatto restare in partita i viola. Come nelle gare contro Parma, Sassuolo e Lazio, per citare le ultime. E pensare che, nelle 9 partite che si era ritagliato Bart nei primi due anni e mezzo viola, erano arrivate diverse critiche. È dovuto passare da Empoli, con sei mesi da protagonista in prestito, per rilanciarsi. E piano piano sta facendo ricredere molti tifosi. Qualcuno ancora ha qualche brivido quando la palla passa dalle sue parti, ma le prime undici partite di campionato stanno facendo emergere più certezze che insicurezze del polacco. Considerando poi che resta un portiere di 22 anni.

DI FRONTE. Domenica quindi saranno di fronte, Olsen e Dragowski. Simeone, Joao Pedro e Nainggolan da una parte, Chiesa, Castrovilli e probabilmente Vlahovic dall’altra: di pericoli ce ne saranno per Robin e Bartlomiej, dalle loro mani passerà il destino di una gara che si preannuncia equilibrata. Tra due squadre che vogliono giocare il ruolo di rivelazione del campionato. E candidarsi come outsider per l’Europa.

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