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Olivera prova a convincere Sousa. L’uruguaiano insidia Milic, Tomovic centrale, ballottaggio Badelj-Vecino

Un dubbio per reparto e la rifinitura odierna contribuirà a risolverli, anche se come spesso accade nel giorno delle gare serali il mini-allenamento della mattina sarà utilizzato comunque per arrivare alle scelte definitive. Paulo Sousa fa così e non cambia certo stavolta. Come non cambia il modulo in assenza di stravolgimenti improvvisi: 4-2-3-1 (4-4-1-1) è da un mese abbondante a questa parte e 4-2-3-1 rimane contro il Palermo in una partita che la Fiorentina deve vincere per rimediare la sconfitta di Milano e per cominciare a dare il senso voluto al doppio impegno casalingo in otto giorni.

Nello specifico dei dubbi: chi prende il posto di Gonzalo Rodriguez squalificato, chi affianca Borja Valero a centrocampo, chi gioca da esterno destro avanzato. Poi magari c’è qualche altra sfumatura da sistemare, ma al centro sportivo si è lavorato soprattutto alla soluzione dei quesiti indicati ed esiste ovviamente un’idea di massima con in rosanero alle porte.

In difesa, più Tomovic di De Maio (che in settimana ha pure avuto un piccolo contrattempo fisico) per ripresentare le linea (il serbo tra Salcedo e Astori) che è stata proprio a San Siro dopo l’espulsione di Gonzalo Rodriguez, con un naturale adattamento tattico per favorire la rincorsa in inferiorità numerica. Semmai resta da capire chi tra lo stesso Tomovic e Salcedo gioca nel mezzo e la decisione dipende da più fattori, compresa la valutazione degli attaccanti avversari.

Per la fascia sinistra, intanto Milic è più avanti di Maxi Olivera ma l’uruguaiano ha ancora oggi per convincere il tecnico portoghese a puntare su di lui nuovamente: l’ex Penarol non vede il campo da titolare dal 26 ottobre scorso in Fiorentina-Crotone (sostituito al 45′) e in campionato è fermo a 135 minuti, però stavolta ha qualche possibilità in più di giocare a scapito del poco propositivo Milic dell’ultimo periodo.

Badelj o Vecino accanto a Borja Valero (dando per scontata l’inamovibilità dello spagnolo)? E’ la seconda domanda con una risposta immediata: Paulo Sousa ha dimostrato di rinunciare molto difficilmente al “regista” croato, cioè al calciatore che detta i tempi dell’azione, che tiene in equilibrio le due fasi. Vecino è tuttavia in grande ascesa, perché ha ritrovato condizione e “gamba”, e la Fiorentina in questo momento ha decisamente bisogno di abbinare la spinta atletica alla qualità. Quindi, è ballottaggio cinquanta e cinquanta per uno di quei nodi di formazione da sciogliere davvero in extremis.

Infine, l’attacco: Kalinic punto di riferimento con Ilicic a sostegno e nessuna incertezza in merito, come Bernardeschi è il proprietario indiscusso della corsia sinistra, mentre dall’altra parte Chiesa prova a insidiare Tello per il quale vale il discorso appena fatto su Badelj. Solo che il 25enne del Barcellona è in piena fase involutiva tecnica e forse anche psicologica e la Fiorentina non può permettersi di “regalare” uno o più uomini: al momento regge l’ipotesi che Tello abbia almeno un’altra chance.

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