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Ohrstrom: “La Fiorentina Women’s è tosta e siamo unite”

Mercoledì l’andata dei sedicesimi di finale della Champions League contro l’Arsenal, la svedese è pronta alla sfida con le inglesi

Lo sguardo è di ghiaccio solo se si pensa al colore degli occhi. Perché in realtà, di glaciale, c’è ben poco in Stephanie Ohrstrom. Nata 32 anni fa a Trelleborg, una città con meno di 30 mila abitanti in Svezia, nella zona più meridionale del paese. È la portiera della Fiorentina Women’s e giovedì prossimo, fischio d’inizio ore 19, affronterà al Franchi l’Arsenal nell’andata dei sedicesimi di Uefa Women’s Champions League (su violachannel.tv gli inviti per assistere alla gara). Pensi alle sue origini e immagini che quella stessa freddezza mostrata in campo, la contraddistingua anche nella vita privata.
«Macché, in Svezia ero molto più riservata — dice Ohrstrom nell’intervista a Matteo Dovellini su La Repubblica Firenzema adesso sono cambiata e questo perché il vostro paese è accogliente e più aperto».
Come si affrontano le campionesse dell’Arsenal?
«Dobbiamo chiudere gli spazi alle avversarie. Al Franchi è uno spettacolo ma il campo è molto grande».
Che differenza c’è col calcio inglese?
«La mettono più sul fisico. E poi hanno un po’ più di velocità. Ma noi stiamo lavorando per raggiungere quei livelli e sia tatticamente che tecnicamente non abbiamo niente da invidiare. Non siamo inferiori».
Dopo la Champions, il campionato: debutto nel derby contro la Florentia San Gimignano…
«Due gare toste. Sarà un campionato bellissimo. La Juventus è la squadra da battere ma ci sono anche Roma, Inter e Milan. La nostra forza è che quasi nessuno è andato via: quel che abbiamo cominciato anno scorso possiamo portarlo avanti col mister Cincotta (che ha rinnovato fino al 2021, ndr), anche grazie alle nuove arrivate che hanno esperienza internazionale. Adesso abbiamo una rosa più ampia e competitiva».
Lei è svedese ma ha provato ad andare ai Mondiali con l’Italia…
«Sì, due anni fa ho detto no alla Svezia perché l’Italia mi aveva detto che prendendo la cittadinanza sarei stata importante per loro. Ho fatto tutta la documentazione ma quando mancava ultima firma, l’Italia mi ha detto che non si poteva fare. È successo poco prima del Mondiale e mi è dispiaciuto sia per Italia che per la Svezia. È stato un momento amaro ma adesso potrei tornare per le Olimpiadi dell’anno prossimo: con la Svezia, ovviamente».
Come è andato l’incontro col presidente Rocco Commisso?
«Abbiamo pranzato insieme a lui e a tutta la nostra squadra. Mi sembra una persona molto sincera e positiva. Diamogli del tempo, è arrivato adesso. Ma ci ha detto che vuole fare subito un centro sportivo».
L’ha sorpresa la scelta di Alia Guagni, che ha rifiutato il Real Madrid e tanti soldi per rimanere in viola?
«No, perché so quanto ami Firenze e la squadra. È stato bello sapere che il Real Madrid ha avuto un interesse per lei».
L’avrebbe fatto anche lei?
«Certo» (e ride).
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